In due mezze giornate abbiamo visitato soprattutto il centro storico, uno tra i pochissimi veramente tali negli Stati Uniti.
Il numero di edifici sette-ottocenteschi esistenti qui è molto più alta che nella maggior parte
delle città del paese. La zona storica è piuttosto ampia ma si gira bene a piedi ed è compresa grosso modo tra Race Street a nord,
il fiume Delaware a est, South Street a sud e Broad Street a ovest. E' strutturata con il tipico reticolato di strade ortogonali
dove quelle orientate nord-sud hanno un numero, quelle est-ovest un nome.
La città è la capitale dello stato della Pennsylvania, dal nome di William Penn che sbarcò qui nel 1682. Philadelphia fu
capitale degli Stati Uniti tra il 1790 e il 1799. Una delle sue fortune è stato per lungo tempo il porto sul fiume Delaware,
che segna a est il confine con il New Jersey.
Caratteristica del centro storico sono i tanti edifici che ricordano episodi importanti dei primi anni di vita degli Stati
Uniti e che abbiamo visto frequentati da tanti turisti americani.
Un personaggio in particolare sembra quasi essere "venerato": Benjamin Franklin, che viveva in città. Noto agli italiani
come l'inventore del parafulmine, questo fatto sembra ignorato dai concittadini che lo ricordano come uno dei firmatari
della Dichiarazione di Indipendenza e dei redattori della Costituzione.
Un assaggio della Philadelphia moderna l'abbiamo avuto attorno al City Hall (il Municipio).
Iniziamo la nostra visita dal luogo storicamente più importante della città e forse della Nazione: l'Independence Mall
State Park. E' un vasto prato, tagliato trasversalmente da Market Street e da Chestnut Street, sul cui lato sud si trova la Independence Hall.
Prima di entrare nella Independence Hall diamo una occhiata alla famosa Liberty Bell, la campana che suonò l'8 luglio 1776 per
la lettura della Dichiarazione d'Indipendenza firmata 4 giorni prima. La si può vedere nell'Independence Visitor Center, un
edificio che si affaccia sul Mall e in cui potete anche prenotare la visita per l'Idependence Hall. La campana, forgiata
inizialmente a Londra nel 1751, si ruppe in varie occasioni importanti e fu più volte rifusa fino alla sua dismissione dopo la
crepa del 1846.
La Independence Hall è un piccolo edificio a due piani, le cui ridotte dimensioni contrastano con quelle di vicini edifici
moderni. Si entra con visite guidate prenotandosi all'Independence Visitor Center. Noi un sabato di settembre, di primo
pomeriggio abbiamo trovato posto senza difficoltà. La guida mostra le seguenti stanze: quella che era la Corte Suprema della Pennsylvania, la sala dove nel 1776 fu firmata la
Dichiarazione e successivamente redatta la Costituzione, il salone dei banchetti, lo studio di George Washington. L'arredamento
è quello dell'epoca ma nessuno dei mobili appartiene agli arredi originali della casa.
Se avete tempo, e voglia, potete visitare le esposizioni del vicino National Constitution Center.
Dietro la Independence Hall rispetto alla facciata di Chestnut Street si trova una piazzetta alberata con la statua del
patriota John Barry. Percorrendo Chestnut Street verso est dopo pochi isolati arriviamo alla Carpenter's House. Questo
edificio storico ospitò nel 1774 il primo congresso dei delegati delle province americane che inoltrarono al governo britannico
le loro richieste di concessioni e autonomie, preludio della richiesta d'indipendenza.
Si può fare un giro attorno alla casa e attraversare il prato retrostante rispetto all'entrata di Chestnut Street oppure
prendere la 4th o 3rd Street verso sud per arrivare comunque in Walnut Street, dove si trovano due case storiche: la Todd
House (1775) e la Bishop White House (1786).
La prima è un esempio di abitazione borghese di fine Settecento e fu abitata dal signor Todd prima che la peste lo cogliesse.
La sua vedova sposò poi Madison diventato quarto Presidente degli Stati Uniti. La seconda fu la residenza del vescovo White,
primo della serie nella diocesi della Pennsylvania, che visse qui a cavallo tra il Sette e l'Ottocento.
Siamo ormai in Society Hill, una zona con molti edifici storici. La nostra prima visita al centro storico si conclude
passando accanto a due edifici commerciali: il Merchant Exchange (la Borsa) e la Prima Banca degli USA. Tutto il quartiere che abbiamo percorso
a est della Independence Hall alterna case storiche e moderne, queste ultime talvolta piuttosto degradate.
Prima di terminare la nostra prima mezza giornata a Philadelphia passiamo però dal Pen's landing, il molo sul fiume Delaware
che ricorda lo sbarco di William Penn. Siamo vicini dell'imponente Benjamin Franklin Bridge che scavalca il fiume collegando
la città con Jersey City. Essendo sabato sera le vie del centro storico sono molto animate e popolate ovviamente da giovani, in particolare nella 2nd Street vicino alla Christ
Church, dove c'erano gli ateliers di diversi artisti.
La prima visita di oggi è la Christ Church, chiesa antica per gli standard degli USA costruita nel 1727-54. Il suo campanile fu per un secolo la costruzione più alta d'America. Attorno sono conservate le tombe di alcuni patrioti protagonisti della conquista dell'indipendenza, le cui lapidi sono contrassegnate da una piccola bandiera degli Stati Uniti.
Percorrendo poi Market Street verso ovest il primo luogo di interesse è la Franklin Court, un complesso di edifici attorno ad un cortile interno. Qui il patriota e uomo politico Benjamin Franklin abitò negli ultimi anni della sua vita, conclusasi nel 1790. Il complesso di edifici ha avuto varie aggiunte e rimaneggiamenti tra il 1723 e il 1806 e la casa di Franklin fu demolita nel 1812. Tuttavia le case su Market Street sono quelle che lui fece costruire e diede in affitto e di conseguenza è originale anche il passaggio coperto che collega il cortile alla strada.
All'altezza dell'Independence Mall una deviazione verso nord lungo la 5th Street ci porta al vero cimitero di Christ Church dove,
assieme a quelle di altri patrioti, si trovano le tombe di Benjamin Franklin e della moglie. L'impressione è quella che si tratti
della persona più importante nella storia di Philadelphia.
Con un'altra breve deviazione stavolta verso est lungo Arch Street arriviamo alla Betsy Ross House. Questa signora è ricordata per aver
cucito la prima bandiera degli Stati Uniti, su incarico di George Washington. Anche qui troviamo molti turisti in visita.
Tornati indietro sulla Market Street, continuando verso ovest e passando accanto ad edifici moderni e negozi, si arriva al City
Hall (il Municipio). Date un'occhiata al murales in Market Street pochi passi a est del Municipio. La torre del Municipio, iniziata nel 1871,
doveva essere l'edificio più alto del mondo ma raggiunse invece l'altezza di 170 metri. In cima alla torre è stata posta una statua di
William Penn che per una consuetudine non scritta nessun edificio della città avrebbe dovuto superare in altezza. Questa tradizione
fu infranta nel 1987 e da allora anche altri edifici di Philadelphia sono più alti.
Tornando verso est lungo Walnut Street, parallela di Market Street, a un certo punto si entra in Washington Square.
Essa ospita la tomba di un soldato ignoto morto durante la Guerra di Indipendenza, differenziandosi
così dagli analoghi sepolcri a Washington D.C. che ospitano caduti in altri conflitti. In una aiuola è stata posta una targa
a ricordo di Tom Foglietta che fu a lungo ambasciatore italiano a Philadelphia.
In questa piazza si conclude la nostra visita a Philadelphia. Prima però vorremmo ricordare la stazione ferroviaria "30th Street",
un vero e proprio monumento.
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