Di solito il limite di velocità era di 55 miglia orarie (88 km/h), anche su strade larghe e poco battute. Quasi tutti lo rispettavano. In certi tratti erano consentite...addirittura le 70 miglia orarie. Guidare per Miami è stato più comodo che guidare per Milano.
All’ingresso di ogni locale pubblico la prima domanda era sempre smoking or not smoking e ovunque possibile i fumatori venivano isolati.
Al di fuori delle città il paesaggio ricorda quello del Far West: in campagna molti vivevano nei ranches tra mandrie di bovini e di cavalli, al di fuori delle autostrade si incontravano pochi autoveicoli. La cartina dello stato segnava un paese ogni 20 - 30 miglia, ma spesso erano incroci stradali attorno a cui sono nati un distributore di benzina, alcuni negozi e talvolta un motel.
Alloggiamo al Miami Beach Ocean Resort, lungo la Collins Avenue a pochi passi dall'Oceano Atlantico. Miami Beach è una città balneare ed è una località distinta da Miami, da cui è separata dalla Biscayne Bay.
Percorriamo la passeggiata sull’Oceano, una lunga passerella di legno, svoltiamo poi nella Collins Avenue e cominciamo a vedere i primi alberghi in stile Art Decò. Poi torniamo verso il mare per percorrere la celeberrima Ocean Drive, un susseguirsi di colorate costruzioni Art Decò. Arriviamo al South Point Park, estremità sud di Miami Beach, dove spicca la Portofino Tower.
Con l’auto andiamo a Downtown Miami. La fama della città non è delle migliori. La meta è in realtà il centro commerciale di Bayside Marketplace, posto sulla Biscayne Bay. Subito una gradita sorpresa: un negozio ispirato alle avventure di Forrest Gump. Infatti il protagonista del film viene qui in Florida a gestire la pesca dei gamberetti che lo renderà miliardario. Il nome del negozio, Bubba Gump, ricorda anche lo sfortunato Bubba,
amico del protagonista e gran conoscitore dei segreti della pesca ai gamberetti. Il negozio vende gadget vari e soprattutto molte magliette che riportano le frasi celebri pronunciate da Forrest nel film. Annesso al negozio c’è un buon ristorante con specialita’ di mare. Il resto del centro commerciale è una sfilata di negozi non particolarmente originali.
Passiamo per Calle Ocho e andiamo Villa Vizcaia. Calle Ocho è la strada principale del quartiere cubano ma in questo periodo non ha nulla di particolarmente interessante. La Vizcaia è una villa in riva al mare fatta costruire da un milionario nel 1916. Gli interni sono molto lussuosi e sono stati utilizzati anche da Presidenti per ricevere ospiti importanti.
Appena fuori Miami c'è il Coral Castle. È un piccolo castello in blocchi di roccia corallina e costruito da un signore un pò eccentrico che fece tutto da solo, senza l'ausilio di macchinari, e disse di aver compreso il segreto della costruzione delle Piramidi d'Egitto. Si porto’ il suo segreto nella tomba.
Visitiamo il Parco Nazionale Everglades. È uno dei più grandi degli USA, poche strade lo attraversano o gli passano accanto, pochi sono i sentieri che lo percorrono. È una prateria inondata dalle acque, dunque per la maggior parte dell’anno è in realtà una palude. Ci vivono anche animali pericolosi: alligatori, serpenti velenosi.
Un modo per visitarlo è partecipare al Shark Valley Tram Tour. Si parte dal Visitor Center lungo il Tamiami Trail, la strada che collega Miami a Naples.
Il giro si svolge su vagoncini trainati da un trattore. All’andata si percorre una strada sterrata in mezzo alla pianura. Dall’autunno alla primavera tutto attorno è allagato, ma poiché siamo a giugno la maggior parte del terreno è secca. Nelle pozze d’acqua rimaste vivono alligatori e tartarughe, sugli alberi i rapaci scrutano il terreno.
Più avanti si costeggia una zona dove l’acqua è più abbondante e ospita un buon numero di alligatori. La prima parte del giro termina ad una torre d’osservazione, dall’alto della quale si ha un panorama della pianura e si può osservare una colonia di ibis. Attorno c'è un’ampia pozza abitata dagli alligatori.
Il ritorno si svolge lungo un canale in cui vivono i vari animali acquatici.
Per il pranzo andiamo alla vicina riserva degli indiani Miccosukee. Questi sono un ramo della tribù Seminole, che da secoli viveva nella regione prima dell’arrivo dei bianchi. Il villaggio indiano è una delusione: è tutto finto e non ci entriamo nemmeno. Il negozio vende soltanto vasi, mocassini e amuleti che sembrano fatti in serie, le magliette non ci entusiasmano. Invece il ristorante è buono. Io ne approfitto per assaggiare la carne di alligatore, poi prendo una frittura di pesce e rane delle paludi.
Nel primo pomeriggio facciamo un giro in airboat. Questa è un’imbarcazione fatta apposta per viaggiare nel fango. Molti turisti che visitano le Everglades si limitano al giro in airboat. Personalmente lo consiglio ma in aggiunta al Tram Tour o a uno dei giri in barca proposti nella regione di Naples. Infatti l'esperienza in airboat non dura molto, si sfreccia a 80 all’ora e si ha solo un’idea veloce delle paludi, anche se il nostro conducente rallenta quando vede un airone o un alligatore. Nel nostro caso è compresa la sosta ad un finto villaggio Seminole.
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