Usciamo da Miami e costeggiamo le Everglades fino ad arrivare alle Keys.
Le Keys sono piccole isole, collegate tra loro da ponti, che dalla punta sud della Florida si protendono in lunga fila tra il Golfo del Messico e l’Oceano Atlantico. La prima che si incontra è Key Largo, l’ultima è Key West.
Le Keys presentano diverse attrazioni naturalistiche e occasioni di divertimento, queste ultime soprattutto a Key West.
Key Largo, Islamorada e Marathon Key sono localita’ turistiche fatte di edifici anonimi. La strada non è entusiasmante perché il cielo continua ad essere nuvoloso e a tratti piove. Sembra di essere in Olanda, a dispetto del Sunshine State, il soprannome dello stato della Florida.
Ci fermiamo al Fossil Reef State Park. È una scogliera corallina fossile, ma la visita si rivela un pò deludente perché è quasi completamente ricoperta dalla vegetazione. Osservando le poche rocce affioranti non ho dubbi che siano state costruite dai coralli, si trovano anche resti fossili di questi animali e di molluschi, ma l’itinerario insiste nella spiegazione dei vari tipi di alberi. Inoltre è un posto pieno di mosche e zanzare, come ci si aspetta vicino ai tropici.
Visitiamo anche il Long Key State Park. Su una passerella di legno ci si addentra in una foresta di mangrovie, si attraversa una lanca dove vivono aironi e spatole e si arriva su una spiaggia attrezzata per il pic-nic. Insetti molesti dappertutto e granchi che passeggiano sulla passerella.
Percorso il Seven Mile Bridge, il ponte più lungo delle isole, arriviamo a Big Pine Key dove facciamo una deviazione per attraversare la riserva dei cervi. Possiamo vedere alcuni di questi animali lungo la strada, al limite della fitta vegetazione. I cervi delle Keys sono molto più piccoli degli altri. Man mano che ci si avvicina a Key West aumentano le mangrovie, i tipici vegetali acquatici che hanno colonizzato le fascie costiere nelle regioni calde.
Key West è la città più a sud degli Stati Uniti. Per la sua relativa vicinanza con Cuba è abitata da tantissimi ispano-americani. E' un tradizionale ritrovo di giovani che vengono qui per divertirsi. E' anche una delle poche città del paese ad avere un centro storico, con edifici anche del 1822, che per gli Stati Uniti sono un'autentica rarità.
Duval Street è la strada principale di Key West. E' popolata da ragazzi in cerca di divertimento, musica e bevute. Molti sono i negozi e i ristoranti. I locali più affollati sono però i bar in cui si fa musica dal vivo. Tra questi c'è Sloppy Joe, pieno di ricordi di Hemingway, che qui si prese molte delle sue famose sbronze. Duval Street è piena di gente ma è anche l’unica in cui ci sia animazione. Basta spostarsi di un isolato e non si trova già più nessuno, almeno in giugno.
Il rito serale di Key West è il sunset: molta gente si raduna a Mallory Square per ammirare il tramonto, accompagnato dalle esibizioni di artisti.
La maggior parte delle case del posto è in stile coloniale, con ampie verande e circondate da giardini con palme e altri alberi lussureggianti. Una di esse è la Little White House, edificio immerso nel verde chiamato così perché utilizzato nelle vacanze dal presidente Truman.
L'altra casa celebre è quella dove Ernest Hemingway visse per 10 anni, tra il 1931 e il 1940. Si visitano lo studio dello scrittore e le altre stanze piene di testimonianze del suo soggiorno. È una casa piena di gatti, alcuni con 6 unghie. Infatti Hemingway allevava una razza particolare di gatti con 6 artigli. Di fronte alla casa di Hemingway c’è il Faro, che offre il panorama della città. Vicino c’è il punto più a sud degli Stati Uniti, con l’indicazione 90 miglia da Cuba.
Andiamo anche al monumento nazionale Fort Zachary, un forte utilizzato prima e durante la guerra di secessione. Tra il forte e il centro città si attraversa un bellissimo quartiere residenziale, con villini in stile coloniale immersi nel verde.
Partecipiamo anche ad una mini-crociera alla barriera corallina (Coral Reef). La barca ha il fondo con oblò che permettono di vedere sott’acqua. E' un ambiente popolato da miriadi di pesci. Sostiamo circa mezz’ora sulla barriera, dopo averla studiata sui libri di geologia e averla vista tante volte nei documentari.
Naples è una cittadina balneare, verde, tranquilla e ordinata; non dimentichiamo però che siamo in bassa stagione. Capitiamo al sabato sera e almeno lungo la strada principale c’è un po’ di movimento, con i vari caffè pieni di giovani.
Facciamo un giro a Marco Island, un insieme di condomini turistici, ma è domenica mattina e non c’è in giro nessuno. Il tempo, incredibilmente, è brutto e non invita ad andare al mare.
Decidiamo quindi di andare nella vicina Fort Myers per vedere la casa di Edison. La visita non è entusiasmante perche’ per un'ora si passano in rassegna gli alberi del giardino di Edison. La casa dell’inventore e quella vicina di Henry Ford sono comunque un esempio di case americane del sud. Secondo me la cosa più interessante è un piccolo museo, dove ci si rende conto dello straordinario talento inventivo di Thomas Alva Edison.
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