prosegue la vistita del Parco Naz. Yellowstone

Una mattina partecipiamo ad un'escursione guidata da un ranger per salire su un'altura chiamata Elephant Rock, situata proprio sopra il Lake Lodge. La salita è tranquilla, in mezzo al bosco di conifere. Dalla cima si dominano il lago Yellowstone, la Hayden Valley e la Absaroka Range.

Facciamo una puntata al Sylvain Pass, posto tra le montagne a est del lago. Il ritorno ci riserva l'avvistamento di molti animali. Lungo la strada ci imbattiamo in quattro esemplari di mule deer. Come dice il nome si tratta di esemplari di cervo mulo, così detto per la forma delle orecchie. Sono animali piuttosto simili al nostro capriolo. Tornati nella prateria, avvistiamo gruppi di pellicani e di oche selvatiche (Canada Goose) negli specchi d'acqua. Presso il torrente chiamato Nez Percé Creek, dalla tribù dei Nasi Forati, avvistiamo una mandria di bisonti. Tornati all'albergo vediamo un alce maschio, animale di solito difficile da avvistare, venuto qui a pascolare. Si tratta di un esemplare giovane, con le grandi corna caratteristiche del suo sesso già ben individuabili anche se non sviluppate come negli individui più anziani. Un bisonte pascola tranquillo lungo il marciapiede, ad un metro dal cartello che indica Do not approach the buffalo, un altro è nel giardinetto di una baita. Una mattina siamo noi che troviamo un bisonte seduto fuori dalla porta. Pertanto quando vedete scene simili nei film americani non pensate che sia un'esagerazione: succede davvero.

Andiamo anche sul Monte Washburn, una facile vetta di 3124 metri situata circa nel centro del Parco. Si sale per un largo sentiero che parte da circa 2.600 metri. Lungo il sentiero vediamo alcuni scoiattoli, abbastanza confidenti, e una marmotta per nulla intimorita dalla nostra presenza. Vane invece le speranze di vedere i bighorn, capre selvatiche simili ai nostri stambecchi ma con le corna ricurve. Dalla cima del monte si ha un vasto panorama su gran parte del Parco: a nord, le montagne rocciose tra Wyoming e Montana, a sud il canyon dello Yellowstone e la Hayden Valley.

Sul sentiero per il Mount Washburn abbiamo incontrato poche persone ma alcuni americani di origine italiana ci hanno sentito parlare e si sono fermati a fare due chiacchiere. Andando in auto verso nord si raggiunge Tower Falls, una cascata alta una cinquantina di metri che precipita in un anfratto roccioso. Vediamo un'alce in lontananza, poi dal bosco sbucano due mule deer.
Altra splendida meta sono le Mammouth Hot Springs, situate nell'angolo nord - ovest del parco. Sono sorgenti calde particolarmente ricche di sali minerali. Questi si sono accumulati nel corso del tempo fino a formare architetture naturali. La sorgente più spettacolare presenta un sistema di gradini, vasche e concrezioni calcaree. In altre più piccole il calcare ha formato strutture semi-sferiche.
Poi ci aspetta ancora una camminata guidata. Il giro non è lungo e ci porta a visitare il Grebe Lake, defilato dalla strada. L'itinerario non è molto spettacolare, il particolare più interessante lo fa notare il ranger: i segni delle unghiate di un grizzly sul tronco di un albero. Gli orsi infatti fanno così per rifarsi le unghie.

Visitiamo anche la zona di geysers chiamata Norris Geyser Basin. Qui non ci sono getti d'acqua come l'Old Faithful ma una serie di fumarole che hanno fatto terra bruciata tutto attorno. Una comoda passerella consente di muoversi attraverso la piana e di raggiungere anche due sorgenti calde dai colori vivaci. Una infatti è di un bel colore azzurro, l'altra di un vivo verde smeraldo. Non lontano una zona di alberi carbonizzati indica dove scoppiò più violento il grande incendio del 1988.


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