Panoramica accessibile a tutti sulla storia della vita sulla Terra. Alcuni argomenti sono trattati più diffusamente (origine della vita, invertebrati primitivi, grandi estinzioni, evoluzione dei rettili e degli uccelli) altri in modo più sbrigativo (evoluzione dei pesci e dei mammiferi). C'è spazio anche per l'uomo: un essere la cui comparsa è vista principalmente come un passaggio dell'evoluzione.
Saggio sull’effetto serra pubblicato in Italia nel 1998. Lo scontro tra le grandi industrie del carbone e del petrolio da una parte e gli scienziati dall'altra. Il problema dei paesi in via di sviluppo, che andrebbero indirizzati verso energia pulita invece che sulle tecnologie tradizionali. Principali effetti del surriscaldamento. In particolare i guasti più gravi si verificheranno nei paesi oggi già poveri. Possibili impieghi dell’energia rinnovabile. Nel bene e nel male comanda sempre il denaro.
Breve storia dell'universo. Panoramica introduttiva ai principali processi attivi nel cosmo: l'origine dell'universo, la nascita e alla morte delle stelle, i buchi neri e la possibilità che esista la vita nello spazio.
Una esposizione chiara dei concetti fondamentali delle principali discipline scientifiche: fisica, chimica, scienze della Terra, biologia. Consigliato sia ai nuovi sia a chi ha già una base scientifica e vuole conoscere un pò tutte le discipline.
L'autore è un professore di paleontologia e biologia dell'Università di Harvard. Secondo la sua opinione, Scienza e Religione non devono essere in conflitto tra loro perché si occupano di settori diversi, in base al principio dei Magisteri non sovrapposti. La Scienza studia la natura, la Religione dà precetti morali. Ho trovato il libro difficile in certi capitoli. Gli esempi e le citazioni sono spesso interessanti ma talora rivolte ad un pubblico statunitense.
L'uomo è ormai una forza in grado di cambiare l'aspetto del pianeta come le forze della natura, ma mentre quelle geologiche agiscono in milioni di anni
l'uomo sta lo trasformando velocemente.
Dopo un compendio di storia della vita sulla Terra e dell'evoluzione dell'uomo, vengono analizzati gli impatti dell'agire umano a partire dalla nascita
dell'agricoltura fino allo sviluppo delle tecnologie attuali. Ci si focalizza in particolare su alcuni cambiamenti di enorme importanza per l'umanità quali:
la diffusione dell'agricoltura e dell'allevamento, la nascita del commercio marittimo mondiale e del capitalismo mercantile, la rivoluzione industriale e
l'affermarsi di quel tipo di capitalismo, l'uso dei combustibili fossili incrementale specie negli anni recenti.
Viene "riabilitata" la CO2 come gas che diffuso nell'atmosfera grazie a agricoltura e allevamento ha ritardato l'inizio di un'epoca fredda ma poi viene
denunciato che siamo caduti nella situazione opposta: troppa CO2 sta causando un riscaldamento rapido e anomalo.
Vengono trattati molti temi naturalistici ed ecologici. Le cinque grandi estinzioni con le possibili cause. L'importanza della selezione naturale e dei fattori casuali. La comparsa dell’uomo in seguito al verificarsi di eventi geologici. Il valore della biodiversita’, i problemi della conservazione e l’impatto dell’uomo sull’ambiente. La sesta estinzione è opera dell’uomo.
Raccolta di articoli scritti e pubblicati sul cambiamento climatico. Vengono rivolte critiche ad un'economia rivolta ad una crescita che non tiene
conto dei limiti delle risorse del pianeta e nemmeno si sta avviando decisamente verso la transizione dalle fonti di energia fossili a quelle rinnovabili.
L'autore critica anche un modo di vita che non si preoccupa di disperdere rifiuti nè di sprecare risorse.
Un ampio capitolo è dedicato a quello che ognuno di noi può fare in casa propria per diminuire le emissioni nocive, per riciclare rifiuti e per produrne di meno.
Viene presentata una mole di dati per dimostrare che la maggioranza della comunità scientifica aveva ragione già alcuni decenni fa: il riscaldamento
del pianeta dovuto alle attività umane è in atto ed è già dimostrato senza bisogno di ulteriori prove.
Viene criticato un sistema di comunicazioni che finora ha dato ampio spazio alle questioni economiche e magari anche sportive ma poco spazio
agli allarmi climatici.
Si elenca una serie di disastri naturali recenti causati dal riscaldamento globale esi danno consigli su come il singolo debba comportarsi di fronte
ad essi.
L'autore non dà per scontato che la tecnologia riuscirà a porre freno o a rimediare ai danni che l'uomo sta facendo alla Terra.
Riassunto chiaro e conciso sulle principali scoperte scientifiche e sui principali scienziati. Consigliabile a tutti i neofiti, a chi vuole ricordare quel che ha studiato, a chi desidera un'infarinatura sui principali concetti della scienza.
Tantissimi aneddoti e retroscena in questa storia di un decennio di trionfi per la Nazionale Italiana di sci alpino, finché non comparve Ingemar Stenmark.
"Per Pietro parole come MAI e IMPOSSIBILE non esistevano" ha detto di lui la moglie Manuela. Il libro è un'agile biografia di colui che è stato spesso definito "il più grande atleta italiano di sempre". Un ragazzo che si applicava metodicamente per supplire ad alcune carenze fisiche, almeno quando si compete ai massimi livelli, che faceva una vita mondana quasi nulla ma si dedicava anima e corpo allo sprint. E in seguito un uomo che ha trasferito la stessa filosofia nel lavoro dopo la parentesi di atleta: dopo ogni sfida vinta, se ne affronta una più difficile.
L'evoluzione del calcio si interseca con quella della società. Si va dall'epoca delle "curve" in cui chi arrivava prima prendeva i posti migliori, il Campionato in diretta TV era un'utopia e nessuno sognava la "var" fino all'epoca odierna (scrivono nel 2019) delle dirette in pay-TV, dei super-ingaggi, dei posti prenotati. Calcio e società dominati dai due "totem" (come li chiamano gli autori) di questi anni: l'economia e la tecnologia.
Profili di protagonisti dello sport italiano dagli anni '50 agli anni '70 del Novecento. L'autore non sceglie tra i personaggi di primissimo piano ma tra le seconde schiere, non si limita al football, anche se i calciatori sono tanti, ma pesca anche tra sport minori. Talora è spiritoso, talvolta è triste.
Tra i prescelti troviamo Bitossi, Magni e Martini (ciclismo), Lorenzo Buffon, Tagnin, Ferrario, Blason, Lorenzi, Pascutti, Pivatelli e Meroni (calcio),
Baghetti e Masetti (motori), Ottolina e Carmine Gentile (atletica), Nones, Da Rin e Roland Thoeni (sport invernali), Ossola (pallacanestro) e altri.
La storia di Arpad Weisz, allenatore ebreo. L'autore ripercorre la vita e la carriera in Italia dell'allenatore che riuscì a vincere tre campionati tra il 1930 e il 1937, gli unici che la Juventus in quel periodo lasciò alla concorrenza. Conosceva il calcio come pochi ma era ebreo, oltre che ungherese, quindi le leggi dell'epoca non diedero scampo nè a lui nè alla sua famiglia, nè in Italia e nemmeno in Olanda, dove aveva trovato un ingaggio.
Non solo numeri ed elenchi di vittorie ma soprattutto aneddoti sulla rivalità tra due campioni del ciclismo. L'italiano ha vinto più di 100 corse,
tra cui le più importanti in linea e a tappe, ma è ricordato soprattutto per aver corso contro Merckx. Il belga correva per vincere sempre, altrimenti
era meglio stare a casa o cambiare mestiere.
Merckx più vincente, Gimondi più longevo. Merckx che ha vinto tutto più volte, Gimondi che ha vinto tutto almeno una volta.
Quella volta che Merckx concluse il Mondiale ma arrivò ... ultimo, quell'altro Mondiale in cui fu "bruciato" da Gimondi, le tante volte che
Gimondi ha onorato la corsa per dovere professionale pur sapendo che sarebbe arrivato secondo e le volte in cui Merckx lo ricambiò e molto, molto altro.
Fu lo staff di una squadra italiana ad insegnare a Merckx come correre le corse a tappe.
Breve storia del calcio italiano, intrecciata con le vicende sociali. Dal monopolio degli atleti del nord Italia alle squadre composte quasi solamente da stranieri. Italia mecca del calcio anche quando il paese era povero. Ascesa e declino del calcio minore, ascesa del potere della TV. Passando attraverso la Corea del Nord, un titolo mondiale, un titolo europeo e due volte vice-campioni del mondo.
C'è anche il volume I, dagli inizi alla Seconda Guerra Mondiale.
Un giornalista sportivo e un noto alpinista collaborano alla stesura di questo libro che ricorda le avventure spesso tragiche di una ventina di sportivi italiani durante la Grande Guerra. L'alpinista (Nardi) accompagna l'amico giornalista sui sentieri delle Alpi dove si svolsero molte delle vicende narrate, perché il fronte italiano fu un fronte di montagna.
Tutti i giocatori della Juventus, dai campioni più celebrati fino a coloro che hanno totalizzato anche una sola presenza nei primi anni di vita della società. Tutte le squadre incontrate dalla Juventus in Italia e in Europa. Tutti i presidenti e molti altri personaggi importanti della storia juventina. Talvolta le voci sono un pò concise. Maggiori dettagli si possono ricavare dall'appendice, che contiene tutti i risultati e i marcatori delle partite dei bianconeri in Campionato e nelle Coppe. Naturalmente è scappato anche qualche errore. Il più clamoroso è l'aver dimenticato alla voce Amburgo la sfortunata finale del 1983 (l'avete fatto apposta?).
Il portierone racconta la sua carriera e la sua vita ed è una miniera di aneddoti. Si comincia con l'infanzia trascorsa in Friuli e i primi passi da portiere con la preoccupazione di non diventare abbastanza alto. Continua con l'esordio in serie A, gli anni trascorsi a Napoli ("è arrivato Nembo Kid", scrisse un giornale) e la lunga carriera nella Juventus e in Nazionale, culminata con il Titolo Mondiale. Naturalmente c'è spazio anche per il seguito da allenatore e dirigente, con il rammarico di non aver cambiato il mondo del calcio come avrebbe desiderato.
L'autore attorno al 2000 visita l'Australia alcune volte e scrive le sue impressioni con uno stile spesso umoristico regalando pillole di storia e modi di vita australiani. Emerge il ritratto di un pese dove, abbandonate le zone costiere, prevale un clima desertico che può essere fatale o mettere a prova il viaggiatore incallito. E fate attenzione anche ai numerosi animali non proprio amichevoli.
Diario di un viaggio in Australia, nei territori desertici. Il compagno di viaggio fisso è Arkady, incaricato dalla Ferrovia di
mappare i luoghi sacri in modo che i binari li evitino il più possibile. Il guaio è che per gli aborigeni tutta l'Australia è un luogo sacro.
I compagni occasionali sono spesso aborigeni quindi il libro diventa per me una piccola fonte di conoscenza sulla cultura dei nativi australiani, con
aspetti non sempre positivi.
Primo concetto tra i tanti è quello delle "Vie dei canti": gli antenati si crearono da soli con l'argilla, percorsero il paese e con i loro canti
plasmarono il mondo. Per questo il mondo dovrebbe rimanere conservato il più possibile come gli antenati lo vollero. Ogni persona ha il suo antenato,
che può essere un canguro, un serpente, una lucertola o altro ed è tenuta ad imparare il percorso che l'antenato compì al momento della creazione.
Appunti lungo la Via della Seta. Tra i temi trattati: l'invenzione della stampa, i Cafiri, un generale napoletano in Asia, il Great Game tra Russia e Gran Bretagna, Marco Polo, gli scambi commerciali tra l'impero di Roma e la Cina, gli esploratori, Buddha, i mercati, i Kirghisi, i Mongoli, la ricerca dei tesori archeologici.
Morimondo è il nome di una delle barche utilizzate dall'autore e dai suoi compagni di viaggio per scendere il Po, dai piedi delle Alpi alla foce.
L'autore narra tutti gli incontri fatti durante le soste sulle riva e decrive lo stato di salute del fiume, talvolta pulito e dalle sponde selvagge e poco frequentate,
talvolta imbrigliato dalle dighe e depauperato dai prelievi. Non mancano alcune frecciate alla politica, troppo a senso unico secondo me.
Diario di viaggio nell'Asia centrale ex sovietica pochi anni dopo la dissoluzione dell'URSS. Ci sono notizie su città e personaggi sconosciuti che mai avrei pensato di cercare in rete. Raccoglie aneddoti pro e contro tutti: comunisti, islam, russi, Zar, Stalin, Tamerlano, uzbeki, tagiki ecc. Su Gorbaciov i giudizi delle persone intervistate sono sempre negativi tranne l'ultimo.
Il giornalista Augias intervista il professor Pesce ponendogli domande su Gesù. Ne emerge un personaggio che ha influenzato in modo molto importante la storia umana e che viene presentato secondo una veste laica. Interessanti sia i confronti tra i vangeli, con particolare attenzione a quello di Giovanni, sia le pagine sulle testimonianze storiche.
Raccolta delle interviste effettuate dal celebre giornalista. Viene dato ampio spazio ai protagonisti della Seconda Guerra Mondiale. Mancano però i personaggi di fine secolo (per esempio Clinton e Gorbaciov).
Dopo un anno vissuto a Parigi come dirigente RAI, l'autore scrive alcune impressioni in generale sulla Francia e in particolare su Parigi. Tra gli argomenti principali figurano la burocrazia tentacolare più o meno efficiente, i problemi del mondo del lavoro, la difficoltà nell'integrare gli immigrati, la rivalità con gli inglesi, la colonizzazione economica e culturale da parte degli americani, la propensione a mangiar bene e a far festa, le miriadi di amanti dei politici, le proteste dei meno abbienti e degli studenti benestanti, la perdita di potere della nazione sullo scacchiere mondiale, la corsa all'accaparramento del denaro pubblico.
Racconti di 10 anni trascorsi in Gran Bretagna: abitudini e carattere della Regina, il mito di Diana, il "presidente" Blair, una società accumunata dalla cittadinanza ma composta da etnie ben distinte tra loro, le manie della nobiltà, l'impennata dei prezzi delle case, la decadenza delle "buone maniere" e del matrimonio, la passione per il bere smodatamente, le possibilità che la City offre di arricchirsi, un'analisi del governo Blair, vizi e costi della famiglia reale. Sono questi alcuni degli argomenti trattati.
Riassunto dei miti della fine del mondo e della creazione. Il tempo ciclico (Indù), la battaglia tra il Bene e il Male (Persiani, Cristiani, Germani, Celti, Musulmani), le discese agli Inferi (Giapponesi, Greci), la ricerca dell’immortalità (Assiri, Babilonesi), l’ossessione delle stelle (Aztechi, Maya).
Analisi della storia del mondo da un punto di vista non ancora convenzionale. Non grandi uomini nè grandi eventi ma studio dello sviluppo dell'umanità nelle varie aree geografiche. La conclusione è che alcuni popoli furono avvantaggiati dal clima, dalla presenza di animali addomesticabili e di materie prime, dalla possibilità di coltivare cereali in quantità, dall'aver sviluppato anticorpi verso malattie che sterminarono altre genti. Un complesso di fattori che sta alla base del processo di sviluppo tecnologico, che altri gruppi umani non svilupparono in ugual misura non per carenze fisiche o intellettuali ma per fattori geografici e ambientali.
L'autore, noto giornalista della BBC, espone il suo punto di vista aggiornato al 2015 sui problemi politici ed economici del pianeta, diviso in 10 grandi aree. La principale chiave di lettura è la geografia: come fino a pochi anni fa, prima dello strapotere della tecnologia, essa abbia influenzato pesantemente i comportamenti di popoli, sovrani e governi.
Breve storia degli anni che portarono all’unità d’Italia. Il libro espone il progetto di Cavour impostato su tre stati federati secondo le aree geografiche. Garibaldi e Vittorio Emanuele forzarono per una soluzione unitaria. Tra i vari episodi trattati indico i moti rivoluzionari di inizio secolo, le prime costituzioni, la vicenda della Contessa di Castiglione che sedusse l’Imperatore dei francesi, Mazzini spauracchio di re e imperatori di mezza Europa, le paure dell’ultimo Re di Napoli e il coraggio della sua giovane moglie, i metodi spesso illegali utilizzati dai protagonisti per raggiungere i loro obiettivi.
Ricostruzione, senza scendere molto nei dettagli, della battaglia di Caporetto. Una "disfatta" per gli italiani, un "miracolo" per gli austro-ungarici che non si aspettavano una vittoria così schiacciante nè una resistenza italiana così poco efficace. Vengono messi in evidenza gli errori di Cadorna (non aveva piani difensivi in caso di sfondamento nemico e sottovalutò la portata dell'offensiva) e di Badoglio (non eseguì gli ordini di Cadorna quando erano opportuni).
L'autore analizza avvenimenti storici che hanno influenzato il mondo attuale, vicende che non sempre sono quelle che immediatamente vengono in mente.
L'importanza in Europa dell'invenzione della stampa e della traduzione della Bibbia in tedesco, le vicende della Compagnia delle Indie paragonate a quelle
della finanza attuale, l'incontro tra Nixon e Mao che segnò l'inizio della rinascita economica cinese, come l'impero britannico sconfisse quello cinese senza
combattere, perché gli scambi innescati dai viaggi di Colombo si intrecciano con la grande carestia in Europa di metà Ottocento e altri eventi epocali.
Da essi trae spunto anche per parlare di fenomeni odierni come per esempio crisi finanziarie e immigrazione.
L'autore, "americano", scrive un compendio della storia degli Stati Uniti dalla dichiarazione d'indipendenza al 2008, non sempre benevola nè indulgente
nei confronti del proprio paese.
Buona sintesi, più rivolta a un pubblico "americano" quando scende in certi dettagli politici, altrimenti rivolta a tutti. Tra i principali temi trattati:
l'acquisizione dell'indipendenza e i problemi ad essa connessi, i primi movimenti anti-schiavisti, le differenze economiche e di pensiero tra nord e sud,
la guerra di secessione, la corruzione dilagante specie a cavallo tra Ottocento e Novecento, le due guerre mondiali con in mezzo la grande depressione,
la guerra fredda, la guerra del Vietnam e quella del Golfo, il terrorismo recente. Ci sono soltanto cenni essenziali alla "conquista" del West e mancano
le guerre indiane.
La storia dei soldati trentini e triestini, cittadini dell'Impero austro-ungarico, mandati a combattere nella Prima Guerra Mondiale in Galizia. Quella
della Spagna? No, della Polonia. Il fronte più lungo, più ampio e più dimenticato della guerra: pochi film, pochi romanzi, costellato di cimiteri a noi
sconosciuti.
Il declino di Trieste: seicentomila ragazzi morti perché da porto dell'Impero diventasse periferia d'Italia, e dove tanti non sopportavano le leggi
dell'Austria ma altrettanti ne apprezzavano il benessere economico e non desideravano essere "liberati" dagli italiani: "Scusi, buon uomo, dov'è il nemico?"
"Veramente, signor ufficiale, il nemico siete voi."
Partendo da un modesto parroco di campagna dei Pirenei francesi, gli autori rivisitano i Vangeli tradizionali. L'ipotesi più ardita è che Gesù abbia generato dei figli e che la sua stirpe abbia diffuso il suo sangue in varie famiglie nobili europee. San Graal sarebbe da intendersi come Sang Real, il Sangue del Re dei Giudei. Un importante spazio viene dedicato all'organizzazione chiamata Priorato di Sion. In alcuni capitoli il libro è incalzante, in altri è stucchevole.
L’autore illustra la sua ipotesi che vuole Atlantide realmente esistita e situata nell’Antartide. Spiega i motivi per cui migliaia di anni fa l’Antartide era abitabile e perché divenne un continente di ghiaccio. Illustra le analogie tra la celebre descrizione di Atlantide fornita da Platone e le caratteristiche dell’Antartide. Un importante capitolo è dedicato anche a carte e planisferi che disegnano l’estremo sud del mondo quando non doveva essere ancora conosciuto. Rende noti i motivi che avrebbero favorito lo sviluppo di una cultura evoluta proprio in quella zona. Conclude parlando dell'influenza di Atlantide sulle altre civiltà.
Gli autori considerano le piramidi egizie non come tombe dei Faraoni ma come rappresentazione del cielo, in particolare della costellazione di Orione e delle stelle Iadi. All’interno delle piramidi si svolgevano rituali che simboleggiavano la rinascita del Faraone (associato a Orione), la fecondazione di Iside (associata a Sirio) e la nascita del nuovo Re.
Chi erano veramente i sacerdoti egizi? Per i due autori si trattava di una casta di sapienti che tramandava il sapere di un’anticha civiltà scomparsa. Riepilogo degli studi sulla Sfinge e sulle Piramidi, utilizzando sia dati di geologia si l'archeoastronomia, una disciplina che punta a ricostruire le posizione degli astri nei millenni passati. In particolare vengono illustrate le corrispondenze tra i monumenti di Giza in Egitto e i cieli del 10.500 a.C.
Il titolo originale è When the sky fell, più volte citato nelle opere di Hancock. Il libro insiste sui miti del diluvio universale e sulla teoria dello scorrimento della crosta terrestre, che tuttavia non è accettata dalla maggioranza dei geologi. Brevi ma importanti cenni sulle origini dell’agricoltura. Esempi di mappe antiche che riportano terre sconosciute al momento della loro pubblicazione. I vari tasselli si combinano nel dare un quadro dell’ubicazione e della fine di un’antica civiltà.
Il figlio di Dario Fo bacchetta tutti, sia gli archeologi tradizionalisti sia le teorie più ardite. Sostiene che le piramidi nacquero come opere idrauliche costruite da un’antica civiltà collettivistica. Volumetto certamente molto incompleto ma interessante, scritto in modo informale.
Libro utile per farsi un’idea delle ipotesi più diverse fiorite attorno alle Piramidi e alla Sfinge. Si accenna a studi di appassionati italiani. Argomenti trattati: ubicazione di Atlantide, metodi di costruzione delle Piramidi, l’Arca dell’alleanza, il misterioso Zed, la costellazione di Orione, l'enigma dell'AREPO SATOR, gli effetti potenzialmente devastanti delle macchie solari, il mistero di una civiltà venuta da Orione.
Studio del calendario dei Maya, che risulta allineato con i cicli delle macchie solari e del magnetismo del Sole. Ipotesi sulla fine dell’era attuale, indicata nel giorno 23 dicembre 2012, in coincidenza del compiersi di un ciclo solare. Ipotesi sul Messico colonizzato da Atlantide. Per me ha il solito difetto di Gilbert: spiega gli argomenti principali e vi aggiunge una massa di nozioni secondarie per fare il libro.
Hancock si mette alla ricerca dell'Arca dell'Alleanza, sia passando le giornate nelle biblioteche sia compiendo avventurosi viaggi in Etiopia. La sua conclusione è che L’Arca dell’Alleanza e il Sacro Graal sono la stessa cosa. L’Arca fu portata da Gerusalemme fino agli ebrei d’Etiopia. I Templari si misero alla sua ricerca. L’Arca era una macchina costruita con conoscenze note ai sacerdoti egizi e acquisite dalla civiltà perduta di Atlantide. Nonostante tutti gli sforzi, Hancock non riuscirà a vederla.
L’autore viaggia alla ricerca di una civiltà tecnologica che si sviluppò prima di tutte le altre. La ricerca si snoda dal Perù al Messico fino all’Egitto. Vengono proposte nuove interpretazioni delle cittadelle degli Inca, delle piramidi messicane ed egiziane, della celebre sfinge di Giza. Si esaminano i miti del diluvio universale confrontandoli con dati scientifici. Per finire con un'ipotesi: la civiltà chiamata Atlantide si sviluppò nell'Antartide quando era libero dal ghiaccio.
Nell'ultima parte secondo me il libro sconfina troppo nel catastrofismo.
La più antica di tutte le civiltà iniziò a costruire una serie di edifici disposti copiando la disposizione delle stelle. Il progetto ebbe inizio nel 10.500 a.C. e continuò nelle epoche successive, per iniziativa di uomini istruiti. Negli edifici si svolgevano rituali per facilitare il viaggio dell’anima dopo la morte fisica. Nuovi, rispetto ad Impronte degli Dei, i capitoli sulla Cambogia e sulle isole del Pacifico. Tuttavia il libro non mi sembra al livello del precedente. Molto buona invece la documentazione fotografica.
E' un saggio su Atlantide. Dal punto di vista degli studi geologici il libro è talvolta obsoleto. In particolare la moderna teoria della tettonica a zolle, accettata dalla grande maggioranza dei geologi, esclude la presenza di continenti nell’Atlantico da milioni di anni. Probabile invece che isole vulcaniche oggi sommerse fossero emerse nelle epoche in cui il livello del mare era più basso. Interessane l’analisi dei miti greci e del diluvio nonchè dei racconti di Platone, comparati con i dati scientifici. Si formula l’ipotesi di due catastrofi: una avvenuta nel 9.000 a.C. che distrusse Atlantide, l'altra di proporzioni più ridotte avvenuta nel 1.200 a.C. che sconvolse la vita dei popoli mediterranei e nord-europei.
Saggio sulla civiltà che comunemente chiamiamo Atlantide. Interessanti i lunghi capitoli sui misteri dell'Egitto e sui punti oscuri delle origini dell'uomo. Alla fine l’autore tratta le capacità dell’emisfero destro del cervello, quello intuitivo e artistico, contrapposto al sinistro, quello razionale. Secondo Wilson i popoli antichi utilizzavano molto più di noi l'emisfero destro, sviluppando capacità per noi inconcepibili e che abbiamo ormai dimenticato.