FRANCIA: regione pirenaica

Escursioni sui Pirenei attorno a Luz-Saint-Sauveur e Gavarnie


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Luz-Saint-Sauveur è molto attrezzata per la montagna avendo negozi, casa delle guide, agenzie di avventure. Si trova in un ampio pianoro, l'unico di una valle molto stretta fino a Gavarnie.

In questo settore dei Pirenei le montagne più alte hanno spesso versanti rocciosi scoscesi e i rifugi sono pochi. Troviamo però anche strade che arrivano fino alle alte valli e ci sono attorno stazioni sciistiche. Oltre ai “refuges” ci sono le “cabanes”, piccole e incustodite come i bivacchi delle Alpi.

Esiste il Parc National des Pyrénées che protegge soprattutto la zona più elevata, quella prossima allo spartiacque e alla frontiera con la Spagna. In cielo non è difficile vedere volteggiare gli avvoltoi mentre tra i mammiferi il solo facile da vedere è la marmotta.


Cirque de Gavarnie

Partiamo a piedi da Gavarnie, località piccola ma molto turistica. Per comoda stradina sterrata si cammina fino all’Hotellerie di Cirque, avendo sempre di fronte l’anfiteatro roccioso che va dal Pic du Marboré (m.3248) al Pic des Sarradets (m.2739) e da cui precipita la Grande Cascade, che è la più alta d'Europa con 423 metri. La parete che chiude il Circo è formata da tre settori rocciosi verticali intervallati da fasce detritiche meno ripide e vi spiccano le cime dette L’Epaule (m.3073), La Tour (m.3009) e Le Casque (m.3006).

Dall’Hotellerie si prosegue fino ai piedi della Grande Cascade per sentiero che nell’ultimo tratto si fa più ripido e detritico. La cascata non è alimentata soltanto dai nevai del Pic du Marboré ma anche da circolazione sotterranea proveniente dai nevai spagnoli del Monte Perdido.


Cirque de Troumouse

E’ un anfiteatro di montagne solo un po’ meno celebre di quello di Gavarnie. La montagna più alta della zona si chiama Pic de La Munia (m.3133).

Lasciamo l’auto alla fine della strada per Héas, a quota 1565, raggiunta con una deviazione dopo Gèdre sulla strada per Gavarnie. Il sentiero sale a sinistra lasciando a destra la strada a pedaggio che segue un percorso completamente diverso. Dopo un primo tratto a mezza costa con salita graduale si incontra il confine del Parco Nazionale e si sbuca in un pianoro dove pascolava un grosso gregge di pecore. Da qui il sentiero sale con ampi tornanti portandosi all’altezza del pianoro che sta alla base del Cirque de Troumouse, ora ben visibile nella sua interezza.

Lasciamo il bivio per la vicina Cabane (bivacco) des Aires e proseguiamo ormai con tracciato quasi pianeggiante verso la conca occupata una volta da uno dei Lacs des Aires e dove oggi pascolano gruppi di bovini, a circa 2100 metri. Superato un dosso erboso raggiungiamo un’altra conca dove si notano le tracce di un precedente lago. Il torrente scorre verso destra, noi pieghiamo a sinistra risalendo un altro dosso erboso percorso da alcuni sentierini.

Tutti i percorsi portano, con saliscendi più o meno marcati, al parcheggio di arrivo della strada a pedaggio (m.2103) e al dosso erboso panoramico su cui sorge la statua della Vierge (m.2134). Noi ci arriviamo con un sentierino che si tiene sulla destra, scende in una valletta per poi risalirla. Il sentiero principale si tiene invece a sinistra.

Dal parcheggio scendiamo al punto di partenza avendo come riferimento la strada a pedaggio (circa 6-7 km.) che accorciamo in più punti tramite sentiero. Circa a metà discesa si trova l’Hotellerie/Auberge “Le Maillet” che offre servizi di ristorazione.


Refuge de la Brèche de Roland

Da Gavarnie per comoda strada asfaltata raggiungiamo l’ampio parcheggio del Col de Tentes (m.2208), da dove partono i sentieri. Una prima parte pianeggiante conduce al Port de Boucharo, un colle al confine con la Spagna e in questo tratto vediamo un avvoltoio grifone librarsi in volo dal bordo del sentiero a pochi passi da noi. L’incontro è stato talmente inaspettato che non eravamo minimamente pronti con le macchine fotografiche. Abbiamo comunque distinto benissimo il lungo collo caratteristico di questa specie, il becco ricurvo e le ali grigie. Lo abbiamo poi visto planare sulla valle sottostante.

Al Port de Boucharo altri due avvoltoi volteggiano ripetutamente sopra la zona. Dal Port de Boucharo (m.2270) si può scendere in Spagna oppure, come fanno quasi tutti, piegare a est sul sentiero per il rifugio Brèche de Roland, che una volta si chiamava "des Sarradets". Questo sentiero compie un lungo tratto a modesta pendenza sotto la parete del monte Taillon, prima tra rocce affioranti poi attraverso una pietraia. Tutto questo percorso si rivela geologicamente interessante perché le montagne offrono spaccati di strati talvolta visibilmente ripiegati e composti da diverse litologie (calcari, arenarie, scisti). L’aspetto scosceso dei versanti delle vette principali ricorda le Dolomiti.

Terminato il tratto a mezzacosta, due tornanti portano al punto meno banale del percorso: l’attraversamento di un torrente in una zona di cascatelle su blocchi di roccia. Una catena agevola il passaggio, si trova sulla destra ed è poco visibile. Il percorso più semplice era infilarsi in una spaccatura sulla destra delle cascate, percorsa da un rivolo con pochi cm d’acqua, che conduce alla catena che a sua volta porta al punto più agevole per guadare. Questo è più visibile al ritorno, però la catena restava sempre poco visibile. I vari escursionisti guadavano un po’ ovunque.

Varcato il torrente, un sentiero a stretti tornanti sale di fianco al Glacier du Taillon fino al Col de Sarradets (m.2584), posto a destra della cima omonima e da cui appaiono il vicinissimo rifugio (m.2587) e la Breche de Roland, ampia spaccatura della parete calcarea di confine. Il nome, naturalmente, deriva dalla tradizione secondo cui il paladino Rolando aveva spaccato la sua spada contro la roccia perché non cadesse in mani nemiche e con questo gesto frantumò anche la roccia.
Il panorama sulla parte alta del Cirque de Gavarnie, con il Pic du Marboré e l’inizio della Grande Cascade, è interessante anche geologicamente per le successioni di gradoni calcarei e la presenza di marcate pieghe.


Pic du Midi de Bigorre (m.2875)

Per la sua posizione isolata è ben visibile anche dalla pianura. Descrivo la gita in discesa, dopo aver raggiunto la cima con la funivia di La Mongie, località sulla strada del col du Tourmalet e con tante brutte costruzioni.

Sulla cima del Pic sorge il complesso di edifici dell’osservatorio astronomico e della stazione di telecomunicazioni, che è la seconda per importanza in Francia dopo la Tour Eiffel. Tutto attorno volano gli avvoltoi: ne arriva un gruppo di 8-10, suddiviso in sottogruppi di 1-2 individui che si allontanano e successivamente ritornano.

Dalla cima si scende per il sentiero della cresta ovest che dopo i primi tornanti diventa stradina sterrata fino al Col de Laquets e alla vicina Hotellerie omonima ormai in abbandono. Qui fino a non molti anni fa arrivava una strada a pedaggio, che oggi si segue a piedi, sterrata e dissestata fino al Col de Sencours (m.2378), poco sopra il Lac d’Oncet.

Dal Col de Sencours per scendere a valle ci sono tre possibilità.
1) Quella che abbiamo scelto noi, lunga: si scende verso est su un sentiero sempre segnato dalle strisce bianco-rosse di una Grande Randonnée, prima lungo la Combe du Pic e poi nella Val d'Arizes fino al Pont de Vaques (m.1552); da qui per tornare a La Mongie occorre salire per un centinaio di metri, su sentiero segnato, che poi sale in modo molto graduale fino al punto di partenza percorrendo la valle che porta al Col du Tourmalet sul lato opposto della strada.
2) Si scende al Lac d’Oncet e da qui alla strada del Tourmalet su un tornante a 1944 metri ma dal versante opposto al punto di partenza. Bisogna quindi salire al Col du Tourmalet (2115) lungo la strada e poi scendere a La Mongie per 3 km oppure tagliando per prati.
3) Una strada sterrata, che sarebbe chiusa anche ai pedoni, porta direttamente al Col du Tourmalet e da qui si torna a La Mongie come sopra.


Grottes de Betharram

Situate tra Lourdes e Pau costituiscono una interessante visita turistica. Dal centro visitatori un autobus porta all'ingresso delle cavità sotterranee, che si visitano in gran parte a piedi e verso la fine con un breve percorso in barca sul fiume sotterraneo. L'uscita al punto di partenza avviene con un trenino turistico in una grotta artificiale.

Queste grotte sono disposte su 5 livelli. Ogni livello è stato percorso dal fiume sotterraneo. Periodicamente il fondo del fiume è crollato per erosione e attraverso la voragine (o pozzo) il fiume ha raggiunto un livello inferiore dove si è scavato un nuovo percorso. Oggi una breve parte del fiume si percorre in barca.

La grotta ha iniziato a formarsi 2 milioni di anni fa per circolazione delle acque nelle fessure del calcare, via via allargate fino a permettere lo scorrere di un fiume.

Le cavità sono molto ricche di Strutture come stalattiti, stalagmiti, colonne, duomi e vele. Tutte queste strutture rocciose si formano per lento accumulo di calcare deposto dalla caduta di gocce d’acqua circolanti nel sottosuolo. A un certo punto del percorso si passa "dentro" una faglia, cioè nella spaccatura corrispondente al piano di faglia che divide due blocchi di roccia. Questa faglia ha 40 milioni di anni.


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