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La Punta Zumstein in ordine di altezza è la terza cima del gruppo del Monte Rosa e la quinta delle Alpi. Si trova tra la Punta Dufour e Punta Gnifetti e la sua via normale è in comune con quest'ultima tranne l'ultimo tratto, che regala qualche emozione in più.
In cinque che ci conosciamo saliamo a pernottare al Rifugio Gnifetti (m.3647). La mattina seguente sveglia alle 4, colazione, operazioni inerenti la formazione delle cordate e partenza alle 5.20. La prima parte consiste nel salire il ghiacciaio del Garstelet, dove oggi troviamo 3 o 4 crepacci di cui 2 o 3 si stanno aprendo e si superano grazie a ponti di neve, quello più alto lo si può ancora scavalcare con un passo. Arrivati al Colle del Lys le ultime nuvole si diradano e appaiono di fronte le punte Dufour, Zumstein e Gnifetti. Passiamo sotto la Punta Parrot e facciamo un pò di fatica lungo il traverso che porta al pendio sotto il Colle Gnifetti. Infatti è presente una pista ma la camminata risente della neve caduta il giorno precedente. Fino al termine del traverso abbiamo impiegato circa 2 ore e mezzo. La salita del pendio per il Colle Gnifetti ci porta via un'ora e richiede molta fatica: facciamo frequenti soste perché la quota si fa sentire e la respirazione è difficoltosa.
Io e il mio compagno di cordata siamo quindi ai piedi della piramide sommitale, abbiamo lasciato a destra la Punta Gnifetti con la Capanna Margherita. Incontriamo la cordata degli amici che sta scendendo e ci illustra l'ultima parte, che attacchiamo. Pima c'è un tratto su cui paradossalmente mi trovo abbastanza bene perché mi obbliga a procedere adagio un passo corto dopo l'altro. Segue una cresta esposta verso la parete est, dopo una fugace occhiata all'abisso sulla nostra destra guardiamo soltanto dove mettiamo i piedi. Questa tratto di cresta sarà lungo 50 metri circa. Rimangono da salire le roccette finali che, anche se coperte da una patina di neve, saliamo senza difficoltà significative sfruttando gradini naturali. Arrviamo così in cima, da cui spettacolare è la veduta sulle punte Dufour e Nordend. Per salire abbiamo impiegato 4 ore e 30 minuti dal rifugio Gnifetti.
Ci fermiamo poco, un po' preoccupati per la discesa ma non avremo problemi nemmeno nel tratto più ripido dove però le orme delle cordate che ci hanno preceduto sono molto marcate. Un pò di fatica e di attenzione e ho raggiunto la mia vetta più alta, in questo momento. Durante la discesa, giunti in vista del Balmenhorn, lo spuntone roccioso che emerge dal ghiacciaio, quotato 4167 e su cui si trovano il bivacco Giordano e la statua del Cristo delle Vette, il socio lancia l'idea di salirlo. Io non ho la stessa convinzione mostrata sulla Punta Zumstein pertanto arrivo alla base del Balmenhorn, vedo arrivare in cima il socio, salgo alcuni dei gradini metallici che facilitano la scalata e appena mi trovo a corto di fiato mi fermo già soddisfatto della migliore ascensione che ricordo. In discesa, compresa la deviazione al Balmenhorn, per arrivare al rifugio Città di Mantova abbiamo impiegato 3 ore.