Escursione di grandissimo interesse panoramico sul versante sinistro idrografico della Val Ferret. L'intero versante italiano del gruppo del
Monte Bianco è chiaramente visibile, in una bella giornata come l'abbiamo avuta noi (giugno 1999). Stavolta il gruppo CAI Monza - Società Alpinisti Monzesi ha
proprio fatto centro.
Partiamo dalle case di Neyron (circa 1600 m.), poco dopo la località di Planpincieux, raggiungibile di Courmayeur con la strada della Val Ferret. Un sentiero-balcone percorre i pendii del Mont de la Saxe fin poco sopra 2000 metri, con una pendenza regolare, in vista della parete della Brenva del M.Bianco (m.4810) e della Cresta di Peutérey. Siamo poco sopra il Rifugio Bertone (m.1991), dove però non scendiamo. Bel colpo d'occhio sulla Val Veny.
Sulla sinistra, un ripido pendio ci porta sulla groppa erbosa del Mont de la Saxe, che si percorre fino alla Testa Bernarda (m.2534) e poco oltre alla Testa della Tronche (m.2584). Siamo di fronte al Dente del Gigante (m.4014) e alla Cresta di Rochefort. Un primo tratto di discesa ci porta al Col Sapin (m.2436) e poi ancora in discesa all'Alpe di Secheron (m.2260). Da qui è possibile scendere al Rif.Bonatti per il vallone di Secheron; noi proseguiamo con la salita al Pas d'entre deux Sauts (m.2524) che immette nel vallone di Malatrà. Siamo a metà giugno del 1999 e il passo è invaso dalla neve. Alle nostre spalle vediamo una serie di vette prossime ai 4000 metri: l'Aiguille des Glaciers, l'Aiguille de Trélatete e l'Aiguille Noire de Peutérey. Scendendo per il vallone di Malatrà si hanno di fronte le Grandes Jorasses (m.4205) e l'Aiguille de Leschaux (m.3759). Si giunge così al Rifugio Bonatti, posto in splendida posizione a circa 2000 metri, in vista della catena del Monte Bianco. Un'ultima discesa porta alla strada della Val Ferret, lungo la quale torniamo al punto di partenza.
L'intero giro è durato 7 ore comprese le soste.