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Becca Traversière (m.3337) dalla Valgrisanche.


Pimo giorno: rifugio Bezzi e lago Verde

Da Aosta si sale in Valgrisanche. Arrivati al capoluogo consiglio di seguire la strada che sale a destra della diga (sinistra orografica) passando da Bonne. Posteggiare alla fine della strada nella località Surier (buone possibilità di parcheggio). E' una gita di fine giugno 2011.

Seguendo le indicazioni per il rifugio Bezzi si va verso la testata della valle. La prima metà del percorso è su strada sterrata a scarsa pendenza, la seconda metà su sentiero con un paio di tratti più ripidi superati con tornanti.
Tempo di salita: da 1.30 a 2 ore.

Abbiamo impegnato parte del pomeriggio salendo al lago Verde/lac Vert (m.2620). Dal rifugio iniziano molti sentieri: per il lago Verde prendere quello che attraversa il torrente e sale sulla destra piuttosto ripido e sul filo di una morena. Raggiunge il bordo della conca dove si trova il lago e in pochi minuti scende ad esso. Tempo impiegato: circa un'ora. La conca, e l'emissario del lago, sono proprio sopra il rifugio guardando verso est.
Dal lago abbiamo una visione dell'itinerario di domani ma per un errore nel collocare sul terreno i punti indicati in una relazione non riusciamo a capire dove passa il sentiero. Sopra di noi si trova invece il ghiacciaio che scende dalla Punta Plattes des Chamois (m.3610) mentre continua a restare nascosta la montagna più alta della valle: le Grandes Sassières (m.3751).


Secondo giorno: Becca Traversière

Dal rifugio prendiamo il sentiero che si dirige verso la testata della valle con direzione Col de Bassac Deré. Per un lungo tratto esso guadagna quota lentamente, stretto ma ben tracciato, mantenendosi su zone erbose sotto i salti di roccia. Siamo a fine giugno 2011 e attorno ai 2700 metri cominciano le prime chiazze di neve. Siamo quindi aiutati dagli ometti e dalle tracce di chi ci ha preceduto.
Impieghiamo quindi circa due ore per sbucare alti sul ghiacciaio di Gliaretta. Come al solito siamo partiti all'alba, oggi non c'è una nuvola in cielo e sulla destra il sole illumina le Grandes Sassières. Alle nostre spalle spunta il Monte Bianco. Una serie di traversi con poca pendenza e quasi sempre invasi dalla neve, con tracce e ometti, costeggiano alti il ghiacciaio di Gliaretta ancora coperto dalla neve. Il terreno non è mai ripido, solo un punto obbliga a una breve discesa su sfasciumi. Arriviamo così sotto il Col de Bassac Deré, che raggiungiamo su un pendio più ripido in parte su neve e in parte su sentiero.

Al colle la visuale si amplia comprendendo le montagne del Gruppo del Gran Paradiso e la Valle di Rhemes (da quel versante la salita al colle mi sembra più ripida).
La salita alla Becca Traversière che si erge a sud si svolge lungo la sua cresta nord, sfruttando il sentierino tranne quando è invaso dalla neve. La cresta non è mai troppo ripida né la neve sufficientemente dura da indurci a calzare i ramponi, né in salita nè in discesa. Prima della cima c'è un'anticima arrotondata: non la scavalchiamo completamente ma ne aggiriamo la parte alta sulla destra.
Arriviamo in cima dopo 4 ore e mezza di cui 30-40 minuti per le soste. Viene da dire che la presenza delle neve di inizio estate ha dato un pochino di sapore alpinistico ad una gita che altrimenti sarebbe stata una lunga escursione su sentiero.

Sulla vetta ci divertiamo a riconoscere le montagne che abbiamo salito: Tresenta, Taou Blanc, Punta Calabre, Rutor e per l'amica Silvia anche il Gran Paradiso (che io salirò l'anno successivo). Oltre a queste, in primo piano verso sud c'è la bella parete nord della Punta Tsanteleina (m.3601), più a destra la Grande Casse (la cima più alta della Vanoise con 3852 m.) e in fondo le montagne del Delfinato.
In discesa Silvia, più allenata di me, impiega meno delle 3 ore abbondanti necessarie a me per tornare con calma al rifugio. Da questo, dopo una sosta, scendiamo al punto di partenza.


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