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Il rifugio prende il nome da un caratteristico obelisco roccioso che si trova nelle vicinanze.
Sorge nel gruppo del Latemar, sulla cresta ai margini dell'altopiano.
L'escursione è breve se si utilizzano gli impianti che in circa 20 minuti portano da Predazzo
al Passo Feudo (m.2121). In alternativa è possibile raggiungere Passo Feudo da Pampeago con un
sentiero o con una seggiovia.
Il sentiero per il rifugio è sempre facile, solo un pò ripido in un paio di tratti. La salita richiede
1.30 - 1.40 ore.
Da Passo Feudo le indicazioni sono evidenti. Aguzzando la vista è già possibile scorgere il rifugio,
in alto a sinistra sulla cresta del Latemar che va da Cima Feudo a Cima Valbona e che domina
a nord il Passo.
Sul sentiero 516 si comincia a salire su prati ma ben presto si passa su terreno con rocce calcaree affioranti.
Il sentiero aumenta di pendenza fino ad un bivo col num.22 che scende a sinistra verso Maierl Alm. Si continua sul 516 che entra poi in una conca dalla quale si esce traversando verso destra, mentre a sinistra un altro sentiero scende a Maierl Alm. Si sale su un costone erboso procedendo a tornanti, con il tetto del rifugio ora ben visibile sopra di noi. L'ultima parte è su terreno accidentato (rocce calcaree) ma il sentiero sale ben tracciato a tornanti.
Il rifugio sorge pochi passi sotto la poco pronunciata Cima Cavignon (m.2691), dalla quale il panorama
si apre sull'altopiano del Latemar e sulle vicine guglie rocciose.
Per vedere la struttura detta la Torre di Pisa si prosegue per pochi minuti su un sentierino. Val la pena di dire due parole sulla genesi di questo obelisco di roccia calcarea. In origine era un blocco di roccia compreso tra due filoni di magma. Questi ultimi sono stati smantellati più rapidamente perchè molto fratturati causa il brusco raffreddamento subìto al momento della loro intrusione nel calcare. La loro erosione ha lasciato due profonde e strette gole che, essendo vicine, hanno isolato una torre come questa.