Punta Tersiva; gruppo Emilius - Tersiva; Valle d'Aosta - Alpi Graie
Punta Tersiva: agosto 2022
In assenza di neve è una lunga camminata su sentiero e sentierino. La salita "vera" comincia a 2900-3000 metri, prima è un'alternanza di lunghi
falsopiani intervallati da tratti in salita. La salita del ripido pendio di sfasciumi sotto il colletto è facilitata da un sentierino a stretti
tornanti, quella della cresta da diverse tracce di sentiero.
Partiamo in tre dal rifugio Grauson, dove abbiamo pernottato. A metà della discesa dal rifugio fino al sentiero di fondovalle dovrebbe esserci
una scorciatoia che evita circa 50 metri di dislivello e un tratto di fondovalle, noi non l'abbiamo vista. Scendiamo quindi di circa 100 metri fino
al bivio col sentiero principale (numero 8), che seguiamo verso la testata della valle. Incontriamo prima le 3 baite di Pralognan, poi vediamo
l'incrocio con la scorciatoia che in questo punto è evidente e segnalata.
Dopo un lungo falsopiano, una breve salita porta alle baite di Erveilleres e poi al bivio con il sentiero 8G che va seguito verso sinistra.
Il cartello mancava, forse era stato spaccato. Comunque seguire le tracce e le frecce che indicano di salire direttamente il prato verso il panettone
della Testa Doreire, trascurando subito un sentiero che va a destra pianeggiante, finché più in alto si ritrova il sentiero, ora ben tracciato.
Il sentiero aggira in traverso la Testa Doreire, si immette in una valletta, prima alto sul fondovalle poi si avvicina a una cascata. In un breve
tratto più esposto è stata messa una corda. Il sentierio supera il torrente che forma la cascata e sbuca in un pianoro detritico. Alla nostra sinistra,
su un dosso erboso poco più in alto, si trova il bivacco Muggia-Glarey.
Si attraversa il pianoro seguendo gli ometti in direzione della Tersiva e si mette piede sul ghiaione
che conduce al colletto sotto la vetta. Si passa accanto a un laghetto e qui comincia la salita impegnativa dal punto di vista escursionistico.
Saliamo per sfasciumi su sentierino con ometti, costeggiamo alcuni piccoli nevai residui, lasciando a destra il piccolo ghiacciaio del Tessonet.
Sulla nostra destra compare il Gran Paradiso. Arriviamo quindi sotto il colletto di quota 3310, inizio della cresta nord-ovest che porta in vetta.
I circa 100 metri di dislivello su pendio detritico che ci separano dal colletto sono facilitati da un sentierino verso sinistra che sale con molte "Z".
Sbuchiamo così sul Colletto della Tersiva. La cresta da percorrere per arrivare in vetta è ripida ma ampia e percorsa da diverse tracce di sentiero.
Arriviamo in cima passando accanto a due piccoli nevai residui.
Tempistica nostra: arrivati in 10 minuti dal rifugio al bivio col sentiero 8 di fondovalle, siamo arrivati dopo 3 ore al Colletto della Tersiva e
dopo altri 50 minuti in cima.
Dalla vetta vediamo bene il versante di Cogne del gruppo del Gran Paradiso e le vallate vicine, mentre
grosse nuvole nascondono il Monte Bianco e il Monte Rosa. Una nuvolaglia sotto di noi copre e scopre la val Clavalité. Ma siamo soddisfatti comunque
di essere arrivati in cima in una bella giornata, con nuvole fastidiose solo per una parte del panorama.
Dopo una sosta di mezz'ora in vetta iniziamo la lunga discesa fino a Gimillan. In un'ora e un quarto siamo al bivacco, dove facciamo mezz'ora di
pausa pranzo. Dal bivacco la discesa fino a Gimillan ci richiede 3 ore.