Il Taou Blanc si trova sulla cresta tra la Valsavaranche e la Val di Rhemes, ad ovest del gran Paradiso da cui è separato dal solco della Valsavaranche. E' una montagna visibilissima dal Col del Nivolet, da dove parte la via di salita descritta, che non presenta difficoltà alpinistiche tranne un breve salto di roccia che in salita abbiamo aggirato. Dopo il col Leynir bisogna però muoversi senza sentiero.
Volendo compiere la gita in giornata da Milano, oltre a partire presto raggiungiamo in auto il Colle del Nivolet (m.2612). Dopo aver scollinato, parcheggiamo circa 80 metri più in basso, di fronte al rifugio Savoia (poco oltre la strada termina).
Sulla destra del rifugio Savoia parte il sentiero che all'inizio è in comune per col Rosset, col Leynir e monte Taou Blanc. Il tempo indicato per il Taou Blanc è 3 ore. Con uno zig-zag veramente ampio si guadagna quota sui prati scoprendo via via la catena del Gran Paradiso dalla Grivola alla Punta Fourà. Sempre su prati il sentiero costeggia il lago Rosset per poi giungere a un bivio: a sinistra per il Col Rosset, a destra per il col Leynir e il monte Taou Blanc. Dietro di noi vediamo le Levanne, la Grand Aiguille Rousse e la Punta Basei.
Tenendo la destra al bivio si passa accanto ai laghi Trebecchi e poi si sale in una zona via via più pietrosa fino a sbucare su un colletto a circa 2950 metri. Il Taou Blanc sta proprio di fronte, il vallone del Leynir sotto di noi. Scendiamo su neve (è fine giugno) lungo un canale perdendo circa 50 metri di quota senza però raggiungere la conca al fondo del vallone. Il sentiero la lascia sulla destra, compie un traverso e poi sale su terriccio. Dopo il traverso per un breve tratto è poco visibile: si sale verso nord-ovest, tenendo il Taou Blanc alla propria destra. Si raggiunge così un tratto pianeggiante dove il sentiero, di nuovo evidente, porta in breve al Colle del Leynir (m.3084). Verso nord-ovest compare il gruppo del Bianco, verso ovest le Grandes Sassières, a sud si vede la Ciamarella.
Dal colle fare un breve tratto a destra sul sentiero fino ad un promontorio di rocce nere. Qui la traccia svolta nettamente a destra ed è poco visibile tra rocce rotte: alcuni ometti portano sotto un salto roccioso ben appigliato. Noi in salita abbiamo perso gli ometti e aggirato senza volerlo il salto di roccia passandogli a sinistra su faticosi detriti.
Superato comunque il salto (e ritrovati gli ometti) appare il pendio finale del Taou Blanc, costituito da detriti con chiazze di neve. Seguendo gli ometti e le tracce di sentiero si giunge in cima. Qui il panorama, oltre che le cime citate e il vicino Gran paradiso, consente una suggestiva vista sulla testata della Val di Rhemes con il ghiacciaio di Soches e le punte Calabre, Tsanteleina e Granta Parei.