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Escursioni sui sentieri del Sassolungo; valli Gardena e Fassa.

Giro attorno al Sassolungo.

Il 17 luglio 2007 è una giornata di pieno sole e molto calda anche al rifugio Passo Sella (m.2180), dove lasciamo l'auto per cominciare la nostra escursione.
Si inizia salendo in cabinovia alla forcella Sassolungo (m.2681), dove si trova il rifugio Demetz. Dalla forcella scendiamo per un sentiero stretto ma evidente e ben segnato, tra blocchi di roccia e in assenza di neve, nella stretta valle tra il Sassolungo a destra e le Cinque Dita a sinistra. Dopo un primo tratto ripido la valle si allarga in un pianoro ghiaioso tra il Sassolungo e la Punta Dantersas. Al termine del piano si avvista poco più in basso il rifugio Vicenza (m.2253) che si raggiunge (45 minuti).
Dal rifugio Vicenza si scende dapprima lungo il sentiero 525. Fatti un paio di tornanti si incontra il vecchio sentiero 526, che noi abbiamo seguito. Scendendo invece ancora di qualche tornante si incontra il nuovo tracciato del sentiero 526. In ogni caso più avanti i due sentieri si uniscono in uno solo che procede verso nord, con la parete di roccia a destra e le propaggini dell'Alpe di Siusi a sinistra, arrivando al con una breve salita al col de Mesdì (m.2114, 45 min.dal rif.Vicenza). In questo tratto si domina l'Alpe di Siusi con lo Sciliar, i Denti di Terrarossa e il Molignon.
Il Col de Mesdì è dominato dal versante nord del Sassolungo e da qui l'itinerario punta nettamente ad est. Tra i tre sentieri paralleli scegliamo quello internedio, il 526a (quello alto si mantiene a ridosso della parete, il 526 scende nel piano prativo un pò più in basso). Dopo un tratto prima in leggera discesa nel bosco, poi quasi pianeggiante, circa 100 metri di dislivello in salita ci portano al rifugio Comici (m.2153, circa 45 min.dal Col de Mesdì), passando prima presso una cascata utilizzata oggi da molti per rinfrescarsi. Davanti a noi è comparso il gruppo del Sella, con le pareti dei Piz Selva, Gralba e Miara.

L'ultimo tratto dell'itinerario conduce, in direzione sud-sudest, in circa un'ora al rifugio Passo Sella. Sono le quattro del pomeriggio e l'ombra della lunga parete nordest del Sassolungo si proietta sul sentiero dando un pò di refrigerio. Questo tratto è interessante perchè verso la fine si attraversa la Città dei Sassi, luogo cosparso di grossi blocchi di dolomia originati da una grande frana. Infatti, con la fusione dei ghiacciai dell'ultima glaciazione (circa 13.000 anni fa) venne a mancare la forza in grado di sostenere settori di parete soggetti a crolli. Pannelli esplicativi illustrano la genesi del paesaggio e le principali piante ed animali.
Complessivamente abbiamo camminato circa 3 ore e un quarto, aggiungendo diverse soste nei principali punti di interesse.


Sentiero Federico Augusto dal Passo Sella al rif.Sassopiatto.

Dai parcheggi presso il rifugio Passo Sella (m.2180) in pochi minuti di sterrato si sale al vero Passo Sella, un pò discosto dalla strada, dove sorge il rifugio Valentini (m.2213). Da qui prima per strada pianeggiante poi per sentiero in leggera salita si prosegue fino a congiunersi con l'itinerario che scende dal Col Rodella.
Qui l'itinerario punta decisamente verso ovest e incontra subito il rifugio Federico Augusto (Friedrich-August). Qui troviamo un primo allevamento di buoi scozzesi dalle lunghe corna e un piccolo campo da minigolf.
Si scavalcano alcune vallette con vista ravvicinata su alcune cime del gruppo del Sassolungo: Punta Grohmann, Torre Innerkofler e Il Dente. A sinistra invece vediamo un panorama che dalla Marmolada al gruppo del Catinaccio con la sua cima più alta (il Catinaccio d'Antermoia).
Dopo circa un'ora e un quarto dalla partenza, con percorso prevalentemente pianeggiante, arriviamo al rifugio Sandro Pertini (m.2300).

Dal Sandro Pertini, dopo un altro tratto piano sempre in direzione ovest, alcuni tornanti scavalcano un dosso oltre il quale ci si affaccia sulla conca della Malga Sassopiatto oltre la quale si trova il Giogo di Fassa. Passando alto sopra la malga il sentiero conduce quindi a questo valico dove, a 2300 metri di quota, si trova il grande rifugio Sassopiatto, che raggiungiamo in circa 45 minuti dal Pertini.
Qui davanti a noi vediamo l'ampio pianoro dell'Alpe di Siusi mentre alle nostre spalle inizia il pendio riccioso che costituisce il versante sudovest del Sassopiatto, sul quale vediamo muoversi numerosi escursionisti lungo una traccia di sentiero.
Dal rifugio Sassopiatto torniamo verso est scendendo brevemente lungo il sentiero 533 fino alla Malga Sassopiatto (m.2248) dove il sentiero punta decisamente a sud scendendo verso la Val Duron. Nel tratto alto della discesa si possono vedere le marmotte. Il sentiero si immette poi nel bosco e, superato un pascolo dove si trovavano numerosi buoi scozzesi, arriva nei pressi del rifugio Micheluzzi (m.1860, circa un'ora dal rif.Sassopiatto) situato sul fondo della Val Duron.
Da qui una larga strada sterrata, ripida nell'ultimo tratto nella forra scavata dal torrente, conduce in circa un'ora a Campitello di Fassa (m.1414, 4 ore di cammino effettive). Avendo l'auto presso il Passo Sella saliamo al Col Rodella con la funivia. Dal Col Rodella un comodo sentiero, con di fronte tutto il gruppo del Sassolungo, riporta sul sentiero dell'andata a monte del rifugio Valentini. Ripassando da lì torniamo al rifugio Passo Sella.

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