Giro del Santuario di San Romedio in Val di Non (Trento)
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Il Santuario di San Romedio, importante edificio religioso del Trentino, può essere raggiunto in automobile ma anche con un sentiero in parte scavato
nella roccia. Questo itinerario pedonale, con partenza e arrivo a Sanzeno passando per San Romedio e Coredo, ci ha richiesto 3 ore e mezzo escluse la
sosta pranzo e la visita al Santuario.
Dal parcheggio del Museo Retico di Sanzeno è visibile lo sbocco della forra che si percorre per arrivare al Santuario di San Romedio. Di fronte al museo
inizia una passerella in legno che presto diventa una stradina pianeggiante, prima tra coltivazioni di meli e poi nel bosco. Entrati nella forra, alti sul
fondovalle, il percorso continua scavato nella Dolomia Principale, una roccia formatasi nel Triassico superiore, circa 200-220 milioni di anni fa. Il
tracciato è sempre provvisto di parapetti e spesso la roccia costringe ad abbassarsi. Suggestivo questo tratto ma dura soltanto un quarto d'ora, poi continua
nel bosco come sentiero dopo essere passato accanto a una falesia attrezzata per l'arrampicata.
La strada di fondovalle si avvicina e i due percorsi confluiscono nei pressi del santuario di San Romedio. Una targa ricorda che il tracciato nella roccia
era in origine un canale di irrigazione costruito su iniziativa della famiglia De Widmann.
Per scalinata si sale sullo sperone roccioso su cui sorgono gli edifici religiosi ai quali dedichiamo una visita, trovando interessanti soprattutto alcuni
cicli di affreschi. La tradizione vuole che San Romedio abbia addomesticato un orso che gli aveva ucciso il cavallo e lo abbia usato come cavalcatura. Per
questo è spesso raffigurato assieme a un orso.
Un plantigrado si trova davvero in un recinto adiacente al santuario. E' un orso dei Carpazi che era stato acquistato illegalmente da un privato, poi preso
in custodia dalla Guardia di Finanza e ospitato nello zoo del Parco D'Abruzzo. Incompatibile con gli orsi marsicani, da qualche anno si trova qui ed è un
grosso animale incapace di arrangiarsi in natura.
Proseguendo in direzione Coredo e "Due laghi" su stradina sterrata 535 e poi 537, si passa da un colletto, si ignorano le deviazioni per Tavon e si sbuca
nella conca dei laghi artificiali di Coredo e di Tavon, dove arriva anche una strada dal paese di Coredo.
Ci concediamo il pranzo al ristoro e ricominciamo a camminare verso Coredo, ora sotto una pioggerella. Il sentiero 537 prosegue pianeggiante un po' distante
dalla strada fino al paese di Coredo. Senza scendere in paese, con pochi passi arriviamo a una piccola rotonda e scendiamo lungo via "Alle Ville" (al momento
in cui scrivo entrambe non le ho trovate su GoogleMaps) e poi in una piazzetta giriamo a destra in via Guido Inama. Poco avanti a un incrocio troviamo le
indicazioni: un'ora per Sanzeno lungo il sentiero 504 che qui si sovrappone al sentiero Frassati.
Prima si scende su una stradina asfaltata tra i meleti, poi al cartello che segnala quota 720 metri si continua su pista sterrata di campagna che più avanti
diventa un sentierino nel bosco. Sbucati nuovamente tra i meleti si prosegue ancora su piste di campagna ormai in vista di Sanzeno. Nel frattempo la pioggia
è cessata. Si fanno cento metri sulla statale, si passa un ponte e comincia il marciapiede per Sanzeno. Dopo una sosta a un bar all'inizio del paese, ci
rimane da percorrere l'ultimo km tra le case di Sanzeno fino al parcheggio di partenza.