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Rocciamelone (m.3538); Alpi Graie, Val di Susa; 24 giugno 2017

E' una montagna alta cui è abbinata la facilità dell'ascensione. E' la prima cima delle Alpi Graie e domina la Val di Susa. Il punto di partenza si raggiunge da Susa (TO) con una strada stretta, lunga 18 km di cui 15 asfaldati e gli ultimi 3 di buon sterrato.

Parto dal parcheggio a quota 2050 sotto l'accogliente rifugio La Riposa (m.2170). Sono arrivato alle 8.30 trovandolo già quasi pieno: incontrerò infatti molte persone valsusine e torinesi che stanno scendendo perché sono salite sulla cima a vedere l'alba.
Fino al rifugio Cà d'Asti la salita si svolge su prati, in ambiente aperto, soleggiato e panoramico, su comodo sentiero con troppe scorciatoie. Il rifugio Cà d'Asti (m.2850) lo trovo chiuso, aprirà tra una settimana.

Dopo il rifugio Cà d'Asti l'ambiente è roccioso e detritico, percorso da un buon sentierino che sale sul pendio della spalla della montagna (La Crocetta) prima con un lungo traverso e poi con ampie curve. Circa a quota 3170 c'è una struttura metallica: è una stazione di monitoraggio dei movimenti del terreno. Arrivando qui vedo prima la sagoma di uno stambecco stagliarsi contro il cielo, poi passo accanto a due esemplari di questi selvatici.
Sono trascorse 3 ore esatte dalla partenza quando arrivo alla Crocetta (m.3306), vorrei concludere la salita entro 4 ore. La piramide sommitale si sale con rampe diagonali facilitate da corde di canapa che oggi mi sembrano in ottime condizioni. Secondo me sono utili soprattutto in discesa, quando consentono di scendere con maggiore comodità, e naturalmente quando la roccia è bagnata, ma data l'alta frequentazione della montagna possono essere utili in varie occasioni.
Alle 12.30, dopo 3 ore e 45 arrivo sulla cima. Prima visito il bivacco, poi raggiungo la venerata statua della Madonna però mi fermo solo 15 minuti perché la giornata non è perfetta, dalle 11 ci sono molte nuvole in cielo ma per ora il Rocciamelone è al Sole. Intanto si vedono bene le montagne tra le valli di Lanzo (Italia) e la Savoia (Francia), vette che conosco poco.

Il Rocciamelone è conosciuto per la vicenda di Bonifacio Rotario d'Asti che lo salì nel 1358. Io avevo sempre letto che questo Bonifacio aveva salito la montagna per adempiere un voto fatto quando era prigioniero dei Turchi: l'avrebbe scalata qualora avesse riacquistato la libertà. Recentemente lo scrittore Enrico Camanni ha proposto un'altra versione: Bonifacio, il cui vero cognome era Roero, in guerra contro i Turchi non c'è mai andato, di professione faceva il mercante tra Asti e le Fiandre e per "liberazione" si intende quella della sua città dalla signoria dei detestati Visconti di Milano. Pertanto Bonifacio durante i suoi viaggi passava sotto il Rocciamelone e in una occasione decise di salirlo.


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