Classica escursione nel Parco Nazionale dello Stelvio, ormai datata luglio 1997. Sono poi tornato
altre volte ai rifugi Pizzini e Branca per salire alcune delle montagne circostanti.
Da Santa Caterina Valfurva si raggiunge in auto l'albergo dei Forni, dove c'è un parcheggio dedicato a chi sale ai rifugi.
Da qui una sterrata sale prima con alcuni tornanti poi con un lungo
tratto a pendenza moderata e costante fino al rifugio Pizzini (m.2700), vicino ai ghiacciai
del Cevedale (m.3769). Già nei pressi dell'albergo è facile avvistare le marmotte.
Nel primo tratto di salita si domina a destra il ghiacciao dei Forni, poi davanti compare la
mole piramidale del Gran Zebrù (m.3851).
Raggiunto il rifugio Pizzini, scendiamo lungo il sentiero di salita fino a un bivio a circa 2500 metri di quota. Prendendo a
sinistra su un ponte attraversiamo il torrente per continuare a mezza costa tra pascoli e pietraie. In questo tratto è stato facile
incontrare le marmotte. Di fronte abbiamo le cime dal Pizzo Tresero (m.3594) al Pizzo San Matteo (m.3678).
Quando in basso compare la Malga dei Forni, il sentiero piega a sinistra e raggiunge il rifugio
Cesare Branca (m.2493).
Siamo ormai in vista del grande bacino glaciale dei Forni, chiuso da varie vette ghiacciate alte più di 3500 metri.
Alcune fotografie all'interno del rifugio mostrano il consistente ritiro del ghiacciaio rispetto alla prima metà del XX secolo.
Dal rifugio
Branca una sterrata prima ripida poi in leggera discesa porta all'albergo dei Forni, sempre in un ambiente popolato da marmotte.
Abbiamo compiuto l'intero giro in 4 ore, soste escluse.