Gita con le racchette da neve compiuta il 7 gennaio 2005. La zona
è quella di Sondrio, la montagna è posizionata nelle Alpi Orobie proprio di fronte alla testata
della Valmalenco ed è molto panoramica. Si parte dalla località Campelli (m.1300), raggiungibile
con una strada che parte dal paese di Albosaggia.
Si è trattato di un percorso sicuro, prima lungo una stradina nel bosco poi seguendo abbondanti
tracce. Unico neo, causa tornanti ghiacciati della strada di accesso abbiamo fermato l'auto a circa 1000 metri di quota,
raggiungendo Campelli con un'ora supplementare di camminata.
A Campelli (m.1300) calziamo le racchette da neve. La meta è ben visibile verso
sud, caratterizzata da una evidente croce.
Iniziamo seguendo una sterrata innevata che ci
porta ad una pista da sci ormai inutilizzata. La risaliamo fino al termine (tratto ripido)
passando accanto ad una costruzione dello skilift smantellato. In cima alla pista ritroviamo
la sterrata. Decidiamo di seguirla verso est invece di risalire direttamente il pendio.
Salendo gradualmente, la sterrata interseca il crestone nord-est che scende dal Meriggio e qui svolta a
sud-ovest inoltrandosi nella valle Venina guadagnando lentamente quota. Dopo un paio di tornanti
essa sbuca su una selletta sotto la Punta della Piada (m.2122).
Saliamo verso questa cima percorrendo il crestone. Giunti presso una conca trascuriamo le
tracce che vanno a sinistra sul crestone (le percorreremo in discesa) per seguirne altre ben
più evidenti che ci portano nella conca. Da questa usciamo con una salita ripida dove procediamo
puntando i ramponcini delle racchette e sbuchiamo sulla Punta della Piada.
Ora per la facile cresta nord-est, lasciando in basso a sinistra la baita dell'Alpe Meriggio,
raggiungiamo la cima del Pizzo Meriggio (m.2346).
Il panorama del Bernina e del Disgrazia ci ha accompagnato per tutta la salita.
Ora si distinguono anche il Badile, il Cengalo e, più lontani, Ortles, Gran Zebrù, Tresero,
Adamello. Verso sud appare vicina la frastagliata catena delle Orobie.
In discesa facciamo una variante: giunti sotto la Punta della Piada, all'altezza dell'Alpe
Meriggio, tagliamo su traccia battuta il pendio est della Piada, ci riportiamo sul crestone e scendiamo al bivio della conca.
Da qui per la stessa stradina torniamo al punto di partenza.
In salita, per questi 1350 metri di dislivello, abbiamo impiegato 4 ore.