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Escursioni sui sentieri del Sella - Dolomiti
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Piz Boè dal Sass Pordoi.
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Escursione molto nota e frequentata, che permette di arrivare sulla vetta più alta del gruppo del Sella, a 3152 metri.
Dal Passo Pordoi prendiamo la funivia del Sass Pordoi che ci porta a 2950 metri, sul bordo meridionale della muraglia del Sella. Dal Sass Pordoi si scende prima verso nord-est su ghiaie e gradini rocciosi poi verso sud-est su sentiero fino al rifugio Forcella Pordoi (m.2829, circa 20 minuti).
Si segue per poco più di 500 metri il sentiero pianeggiante per il rifugio Boè fino ad un bivio. Prendiamo a destra il sentiero 638 e cominciamo a salire gradualmente verso la cresta sudovest del Piz Boè, proprio di fronte a noi. Con numerose svolte il sentiero percorre la cresta, ripida e interrotta da alcuni salti rocciosi facili e attrezzati con corde fisse. In circa un'ora e mezza dalla Forcella Pordoi siamo sulla cima del Piz Boè, dove sorge la Capanna Piz Fassa.
Il panorama circolare è molto vasto: Sassolungo, Puez-Odle, Fanes, Tofane, Pelmo, Civetta, Marmolada, Catinaccio.
In discesa percorriamo su sentiero un breve tratto della cresta nord, fino alla Forcella dei Cacciatori (m.3110). Dalla forcella il sentiero 638, con fondo in ghiaietto e pertanto un pò scivoloso, scende a sinistra verso nord-ovest diretto al rifugio Boè. Circa a metà della strada per il rifugio il sentiero si infila in un canale e lo scende con qualche tornante agevolato da corda fissa, permettendo così di vincere il salto roccioso che fascia la montagna su questo versante. Comunque in questo tratto non incontriamo particolari difficoltà. Una volta si passava dalla cengia attrezzata un poco esposta che entra nel canale aggirandone uno sperone. Un tratto su ghiaia porta senza problemi al rifugio Boè (m.2871, un'ora dalla cima).
Dal rifugio, in piano e lungo il sentiero 627 (corde fisse in alcuni metri un pò esposti) si percorre l'altopiano del Sella fino alla Forcella Pordoi, da cui si risale alla funivia del Sass Pordoi percorrendo in senso inverso l'itinerario dell'andata (circa un'ora dal rif.Boè, circa 4 ore in totale).
La val Setus è un accesso al rifugio Cavazza più facile rispetto alla nota ferrata "Brigata Tridentina". Nella parte alta della valle si procede comunque su gradoni di roccia attrezzati e talvolta un pò ripidi. Divido la salita in tre settori: traverso iniziale, ghiaione, tratto roccioso attrezzato. Nostro tempo di salita: 2 ore.
Dal Passo Gardena (m.2121) il sentiero 666 sale brevemente su un dosso erboso e poi continua in traverso, prima pianeggiante e poi in leggera discesa, sotto le pareti del Sella. A sinistra lasciamo le cime del Cir e del Puez oltre alla strada statale che scende in Val Badia, di fronte vediamo i gruppi Fanes e Tofane. Dal dosso erboso iniziale, con cielo limpido si distinguono il lontananza Cevedale, Gran Zebrù e Ortles.
All'imbocco della spaccatura della Val Setus, al mattino decisamente in ombra, il sentiero svolta a destra per salirla con tornanti su ghiaione. Raggiunge così una lama rocciosa che divide la valle e prosegue sul ramo di sinistra.
Poco dopo inizia il tratto attrezzato sulla roccia, dove la corda fissa è sempre presente. Il primo settore è il più ripido. Si sale utilizzando appoggi naturali e qualche piolo metallico nei pochi punti dove mancano gli appoggi comodi.
Si sbuca quindi sulla grande cengia che fascia il gruppo del Sella, con vista molto aperta sulle Dolomiti Orientali e in lontananza sulla catena delle Alpi Aurine. Pochi metri di discesa portano al rifugio Cavazza (m.2585), posto sotto la cima Pisciadù e in vista di un piccolo lago.
Da qui parte il sentiero che attraversa da nord a sud il gruppo del Sella fino al rifugio Boè e alla zona del Pordoi. Qui arrivano i ferratisti della "Brigata Tridentina": fatti pochi passi li si può vedere impegnati sulla parete finale e distinguere il ponte sospeso.
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