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Alcuni sentieri tra Pelmo, Civetta e Marmolada (Dolomiti venete)
Anna e Andrea, 28-30 luglio 2021

Dal Passo Giau a Mondeval

Uomini di circa 7.500 anni fa trovavano riparo sotto grandi massi della conca di Mondeval a 2.000 metri e vi passavano l'estate.
Dal Passo Giau il sentiero 436, che fa parte dell'Alta Via n.1 delle Dolomiti, scavalca alcune forcelle e conduce alla località Mondeval, dove sotto un grande masso è stata trovata la sepoltura di un uomo del Mesolitico. Lo scheletro originale si trova nel museo "Vittorino Cazzetta" di Selva di Cadore, un calco è visibile al museo di Storia Naturale di Milano.
Il percorso è panoramico prima sulle Tofane e sulle montagne ampezzane, poi sul monte Pelmo. Sotto la forcella del Col Piombin due brevi tratti su roccette consigliano attenzione agli escursionisti meno esperti. L'unica salita degna di nota è quella che con circa 180 metri di dislivello sale a forcella Giau, che immette nella conca del Mondeval, chiusa a sud-ovest dal modesto monte omonimo. Da forcella Giau con una breve deviazione è possibile raggiungere il piccolo lago di Baste.
Proseguendo sul sentiero 436 verso la forcella Ambrizzola, passando sotto le pareti dei Lastoi de Formin e con davanti l'evidente Becco di Mezzodì, dove il sentiero scende al rio Mondeval per poi risalire, una freccia indica la sepoltura mesolitica. Si raggiunge così un grande masso, poco sotto la piccola casera Mondeval de Sora, e girandovi attorno si trova un cartello che spiega il sito archeologico.

Rifugio Sonino al Coldai

Dal Col dei Baldi, che abbiamo raggiunto con le funivie di Alleghe, si scende di circa 120 metri tramite stradina sterrata fino alla forcella di Alleghe e alla casera di Pioda, dove arrivano gli itinerari dalla val Zoldana. Da qui il sentiero, spesso ampio e con molte scorciatoie, risale il pendio alle propaggini settentrionali del monte Civetta ed entra nella piccola valle delle Ziolere. Belle vedute sul monte Pelmo, sul Sorapiss e sulla conca di Mondeval mentre in lontananza si vedono il gruppo Sfornioi-Bosconero e le Dolomiti d'Oltrepiave.
Dalla valle delle Ziolere un'ultima serie di tornanti conduce al rifugio Sonino da cui in breve si raggiunge la forcella Coldai che si affaccia sul bel lago Coldai.
Si scende di circa 50 metri nella conca del lago, si punta a una prima vicina forcella a sinistra (sud) da cui con altri 10 minuti ci si porta alla forcella Col Negro dove la vista si apre sulla vicina parete nord-ovest del monte Civetta e sul percorso che conduce al rifugio Tissi.

Rifugio Onorio (Onorato) Falier

Interesse principale della gita è la vista dell'incombente e immane parete sud della Marmolada.
Da Malga Ciapela si segue prima una strada asfaltata chiusa al traffico, si supera l'agriturismo Malga Ciapela e poi l'asfalto finisce. Si passa su un ponte e poco dopo ci sono alcune possibilità per raggiungere Malga Ombretta: un sentiero breve, diretto e ripido oppure il "percorso storico". Questo segue una strada sterrata che sale con alcuni tornanti, compie poi un traverso lungo circa 750 metri, svolta con un tornante, diventa sentiero che con un altro traverso sbuca nella conca dove si trova la malga, ai piedi della grande parete. Un tratto è protetto da cavi ma il sentiero è anche ampio.
Dalla malga Ombretta si può seguire il tracciato sul greto del torrente oppure il sentierino indicato come "scorciatoia". Nel primo caso si passa vicino al punto identificato come "Centro Geografico delle Dolomiti". Il secondo è ben tracciato in massima parte su prato ma prevede l'attraversamento di tre piccoli ghiaioni in corrispondenza di altrettanti ruscelli, tratti che consigliano cautela agli escursionisti meno esperti. Entrambi i tracciati convergono all'ultima serie di tornanti che porta al rifugio Falier.


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