Monte Chaberton (m.3181), Alpi Cozie
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Questa montagna si trova interamente in territorio francese, in prossimità del colle del Monginevro e delle località di Clavière in Italia e Montgenèvre in Francia.
La salita per la via più semplice è una camminata su sentieri e strada militare.
In cima si trovano le torri della Batteria dello Chaberton, sulle quali durante la Seconda Guerra Mondiale erano posti dei cannoni. Per approfondire le vicende
del Forte dello Chaberton si può cominciare con questo link: https://it.wikipedia.org/wiki/Batteria_dello_Chaberton.
Il panorama dallo Chaberton è molto vasto e dominato a ovest dal massiccio degli Ecrins e nelle altre direzioni dai monti delle valli Susa e Chisone.
Percorrendo la strada tra Oulx e Cesana la mole piramidale dello Chaberton a un certo punto appare davanti e distinguiamo anche le torri della batteria di vetta
che brillano al Sole. Siamo in tre amici che vogliono percorrere la via normale escursionistica da Montgenèvre, sui versanti ovest e nord, anche se qualcuno comincia
a valutare una propria successiva salita per il più impegnativo versante sud passando dalla “Batteria vecchia”.
Alle porte di Montgenèvre, arrivando da Clavière, prendiamo una strada sulla destra con l'indicazione di un grande parcheggio. Lo superiamo e arriviamo
vicino all'inizio del sentiero dove ci sono numerose possibilità di lasciare l'auto mentre poco avanti la strada finisce al Village du Soleil.
Ci muoviamo interamente in territorio francese. Iniziamo con la stradina sterrata che tra larici e prati si inoltra nel vallone del Rio Secco che oggi tiene fede al
suo nome. La stradina principale si tiene alta sul rio e si porta all’altezza di una casetta delle Grange Baisses circa 50 metri sopra di essa. Qui diventa sentiero
e sale ad una conca con un impianto di risalita, l'unico della giornata e che neanche sfioriamo. Infatti prima di raggiungerlo il sentiero cambia versante
attraversando l’alveo del Rio Secco e comincia a salire a tornanti su terreno detritico calcareo–dolomitico, puntando a salire il versante sud-ovest del Colle
Chaberton e passando per i ruderi delle Sette Fontane o Sept Fontaines (ricovero militare di cui resta solo il basamento). Qui a sud compare una testa che
assomiglia a un mini-Cervino: è il Pic de Rochebrune. Ripartiamo e dopo alcuni tornanti il sentiero compie un lungo traverso, poi sale decisamente una zona
detritica accidentata dove talvolta quasi scompare indicato solo da segni gialli e poi con un altro traverso, da cui cominciano a vedersi il Pelvoux e la Barre des
Ecrins, sale all’ormai vicino Colle dello Chaberton (m.2671).
Ora siamo in pieno Sole, che non ci lascerà per tutta la giornata. Qui il nostro percorso si innesta sulla strada militare proveniente da Fenils e dal versante
nord-est e comincia a salire il detritico versante nord della montagna, con ampi tornanti tagliati da ripide scorciatoie. Via via che si sale la strada militare
diventa un sentiero. A quota 2960 circa si incontra una casetta, a 3020 circa i ruderi di un edificio militare sovrastato da altri due, poi si attraversa una zona
di detriti scistosi e infine tornati su dolomia con gli ultimi tornanti si raggiunge la vetta, vasta come una piazza d’armi, per rimanere in tema. Abbiamo impiegato
tre ore e venti, comprese le brevi soste.
Sul lato est si trovano le torri della Batteria dello Chaberton, sulle quali erano posti i cannoni rotanti. Il giro d’orizzonte è molto ampio e in una giornata come
oggi mostra un’infinità di vette: dal Monviso, di cui spunta solo la cima, fino al lontano Monte Bianco. Alcuni pannelli aiutano molto ad identificarle tutte, molte
di quelle francesi le vedo per la prima volta. A un certo punto qualcuno conta: sulla cima siamo in 32, ma è talmente ampia e ci siamo distribuiti lungo il percorso
per cui non ho mai avuto l'impressione di affollamento. Uno dei nostri vede sbucare il sentiero del versante sud e con maggior decisione che all'inizio valuta di
salirlo in un’altra occasione.
Scendiamo lungo lo stesso itinerario.