Andiamo al rifugio Barmasse prendendo il sentiero che parte da Valtournenche, al ponte di Cret du Pont. Da qui tocca l'attacco della ferrata, la centrale di
Promoron, poi le baite di Falegnon e infine la diga di Cignana e il rifugio.
Dal rifugio facciamo una deviazione lungo il lago artificiale fino alla cappella di Cignana. Torniamo per lo stesso itinerario.
Facciamo una escursione molto nota ma nuova per noi. Partendo da Plan Maison si lascia gradualmente la zona prativa dove si trovano degli impianti sciistici e
ci si dirige verso le morene alla base del Cervino. La seconda parte del percorso inizia con una salita sul filo di una morena e continua con un traverso
a saliscendi sulle morene, guadando alcuni ruscelli aiutandosi con una passerella e con i sassi.
Lungo il percorso incontriamo alcuni alpinisti che tornano dal Cervino: la maggior parte di loro stamattina non ce l'ha fatta a causa del vento (molto forte,
très fort, very strong, ci dicono in varie lingue) e del maltempo proprio sulla “testa” della montagna.
Dal rifugio, a 2802 metri, faccio una puntata alla Croce Carrel a 2920 metri, il luogo dove nel 1890 morì la guida Jean-Antoine Carrel, protagonista sia delle
vicende relative alle prime ascensioni del Cervino sia di numerose successive scalate su questa montagna.
Il ritorno avviene lungo il sentiero che scende a Breuil-Cervinia tagliando i tornanti della strada sterrata, chiusa ai veicoli non autorizzati, e passando
vicino alla cascata del torrente Porteiller poco sopra Cervinia.
Partiamo a piedi dalla stazione Cime Bianche delle Funivie del Cervino, vicino al Lago Cime Bianche (m.2814). Durante il tragitto in funivia facciamo conoscenza con due spagnoli intenzionati a
salire il Cervino. Oggi andranno da Platau Rosà al rifugio Hornli in Svizzera e domani saliranno in vetta, impresa già riuscita a loro pochi anni fa ma stavolta
vogliono compiere la traversata.
Oggi è il 14 luglio 2015, si celebrano i 150 della prima ascensione del Cervino e la montagna è chiusa agli scalatori.
Salendo al Colle Cime Bianche gli impianti sciistici non ci abbandonano ma non sono poi molto invadenti e ci si inoltra in un ambiente di pietraie d'alta quota.
Molto più verde il versante della Val d'Ayas, dove siamo scesi brevemente per vedere il Gran Lago. Dal colle si apprezza una famosa veduta del Cervino, senza
dimenticare che esistono anche la Dent d'Hérens e le Grandes Murailles.
Tornati sui nostri passi, da un edificio non distante dalla Ex Stazione Cime Bianche fino alla Cappella Bontadini si attraversano pietraie d'alta quota non toccate
dagli impianti sciistici, con alcuni laghetti e belle viste sul Cervino e le altre montagne.
Alle 13.40 un avviso mi ricorda che a quest’ora di 150 anni fa un gruppo di sette persone compiva la prima ascensione del Cervino. Ad arrivare in vetta era stato
un gruppo di sette uomini, tra i quali l'inglese Whymper era destinato ad essere quello maggiormente ricordato. Purtroppo la conquista venne funestata dalla
caduta fatale di quattro persone nel corso della discesa.
Alla Cappella Bontadini, oggi usata come deposito di materiali, ricompaiono le strutture per lo sci e una stradina sterrata porta al Plan Maison dove prendiamo
la funivia per Cervinia. In questo tratto di discesa, 150 anni e due ore dopo la salita di Whymper sentiamo un boato e vediamo una scarica precipitare dalla parete
sud del Cervino.
Il sentiero parte da Perrères (m.1836), località con ampio parcheggio e area pic-nic tra Valtournenche capoluogo e Breuil-Cervinia. Il sentiero ha uno sviluppo lungo,
una contropendenza di 120 metri ma un solo tratto ripido: quando sale a stretti tornanti di fianco alla cascata sottostante il Lago di Balanselmo.
La prima parte consiste nel raggiungere la Finestra di Cignana, colle a 2445 metri tra il solco principale della Valtournenche e la valle secondaria di Cignana.
In questo tratto il sentiero sale con qualche strappo e molti traversi ascendenti con panorami sul Cervino, la Dent d'Hérens e le Grandes Murailles.
Arrivati alla Finestra di Cignana si ha una beduta del gruppo del Monte Rosa.
Dalla Finestra di Cignana si scende verso l'alpe di Cignana (m.2322), popolata da una mandria di bovini e sovrastata dall'aguzza Punta Cian (m.3322). Il sentiero
lascia la valle principale e si immette nella conca di Cignana a monte del lago artificiale già raggiunto il giorno del rifugio Barmasse. Compiuto un lungo
traverso, il sentiero sale di fianco a una cascata superando con stretti tornanti il tratto più ripido dell'itinerario. In questo tratto si trova la grotta detta
“del Gigante Gargantua”, che la scavò secondo una leggenda. Si arriva così al Lago di Balanselmo a 2740 metri e al vicino Bivacco Manenti (m.2789), da dove si
scorge il rifugio.
Per raggiungere il rifugio si deve salire ancora per sentiero e su alcuni tratti rocciosi facilitati da catene metalliche sbucando così nella conca del Lago del
Dragone (m.2875) a pochi passi dal rifugio. Attorno si trovano l'aguzza Punta di Fontanella (m.3384), il Monte Dragone (m.3319), il monte Chateau des Dames (m.3489)
e il Colle di Valcornera che mette la zona in comunicazione con la Valpelline. Il gestore del rifugio ci dice che non sono pochi gli escursionisti che lo raggiungono
appunto partendo dalla Valpelline e piacerebbe anche a me.
In discesa mi lamento di non aver visto né i camosci né gli stambecchi che popolano la zona di protezione circostante ed è allora che vediamo l'aquila.