La Punta Calabre è una montagna alla testata della Val di Rhemes (Valle d'Aosta) e al confine con
la Francia.
La nostra gita si è svolta nel maggio del 2009, trovando i ghiacciai invasi dalla neve.
Siamo saliti con le racchette da neve, senza necessità di utilizzare
picozza e ramponi date le condizioni di innevamento. In discesa il manto nevoso ha tenuto anche
nel primo pomeriggio, nonostante la giornata molto calda.
Per salire abbiamo impiegato 5 ore dal rifugio Benevolo, la discesa ci ha richiesto altrettanto fino
a Rhemes-Notre-Dame.
Primo giorno: salita al rifugio Benevolo (m.2285).
Tranquilla salita di circa 2 ore al rifugio Benevolo lungo il sentiero n.13, con partenza dal
parcheggio di Thumel (m.1848), frazione di Rhemes-Notre-Dame. A circa 2100 metri, presso il ponte
sulla Dora di Rhemes, abbiamo incontrato la neve, oltre ad alcune marmotte.
Secondo giorno: salita alla Punta Calabre (m.3445).
Dal rifugio Benevolo, alle 5 del mattino, arriviamo ad uno dei ponti sulla Dora di Rhemes,
precisamente quello più a sud che porta all'alpeggio Fond (2324).
Preferiamo seguire la via tradizionale invernale che aggira a est e a sud il cocuzzolo del Truc
Tsanteleina (o Truc Sant'Elena), compiendo così un lungo giro, senza lasciarci tentare da itinerari più brevi ma più ripidi
che lo aggirano a ovest arrivando direttamente al lago Tsanteleina.
Dopo l'alpeggio del Fond ci infiliamo in un breve canale e poi seguiamo i pendii poco ripidi
che conducono a un traverso alto sopra la Dora di Rhemes. Seguendo le tracce di chi ci ha preceduto
lo percorriamo con un minimo di attenzione (qualcuno, cioè io, teme di finire nella scarpata del
torrente) e arriviamo alla base della quota 2541, dove la valle si allarga. Cambiamo nettamente
direzione: da sud a nord-ovest per imboccare l'ampio ed evidente vallone che porta al Truc
Tsanteleina. Nella sua parte finale pieghiammo sui pendii di sinistra e con pendenza maggiore
sbuchiamo nella conca del lago Tsanteleina, oggi in buona parte ghiacciato.
Poco oltre il lago comincia il ghiacciaio Tsanteleina, che saliamo sulla destra (ovest) nel senso
di marcia tenendoci vicini alla parete rocciosa della Granta Parei. Di fronte a noi abbiamo ora
ben visibile la Punta Calabre.
A circa 3000 metri, circa dove finisce la parete della Granta Parei e dove appare a destra il
Col Tsanteleina, inizia il ghiacciaio di Soches (Sauches).
Lasciamo a destra l'aguzza Punta Tsanteleina (m.3601) e puntiamo verso il pendio nevoso della Punta
Calabre. Dapprima non individuiamo subito la punta principale ma saliamo tenendo alla nostra
sinistra (est) un paio di anticime per poi puntare direttamente sempre su neve alla ormai visibile
cima massima.
Sono circa le 10 quando arriviamo sulla vetta, che sul lato francese precipita
con una parete di roccia. Il panorama propone il Monte Bianco, il Gran Paradiso e diverse montagne
franco-piemontesi quali Levanne, Ciamarella, Albaron, Vanoise.
In discesa ricalchiamo lo stesso itinerario, senza lasciarci indurre in scorciatoie che dal Truc
Tsanteleina portano più ripidamente al rifugio Benevolo. Dalla vetta al rifugio impieghiamo
circa 3 ore (abbiamo ai piedi le racchette, non gli sci!), cui se ne aggiungono 2 dal rifugio
all'auto.