Blinnenhorn (m.3374), Alpi Lepontine, Val Formazza
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Il Blinnenhorn è la vetta più alta della Val Formazza e una delle più alte delle Alpi Lepontine. La sua
salita, con le migliori condizioni, è una escursione senza difficoltà alpinistiche lungo sentieri. Molti lo salgono pernottando in uno dei rifugi nella zona
del Lago del Sabbione, io l'ho salito in giornata accogliendo l'invito di un terzetto di amici.
Oltre alla salita del Blinnenhorn, la nostra escursione è diventata un ampio giro che ha toccato all'andata i rifugi “Somma Lombardo” e “Claudio e Bruno” e
al ritorno il rifugio "3A" e l’Alpe Bettelmatt. Per il Blinnenhorn dal parcheggio ai piedi della diga Morasco sono circa 1740 metri di dislivello, che diventano
quasi 2000 con il giro completo, su circa 22-24 km. Siamo rimasti impegnati quasi 10 ore (dalle 9 alle 18.45) di cui quasi 9 di effettivo cammino.
Lasciamo l’auto al parcheggio sotto la diga di Morasco e pochi metri avanti la strada è sbarrata. Camminiamo quindi per una mezz’ora fino al termine del lago
di Morasco dove i percorsi si dividono: a sinistra si sale in una gola verso il Lago del Sabbione e i rifugi, dritto si sale all'Alpe Bettelmatt.
Saliamo a sinistra sul sentiero che si innalza decisamente lungo la forra tenendosi a lungo alto sul torrente per poi raggiungerlo alla fine della gola.
Superato il torrente, il sentiero si porta sulla destra idrografica e sempre in salita raggiunge la diga del lago del Sabbione, presso i rifugi Mores e
Somma Lombardo. Sullo sfondo svettano la Punta d'Arbola e la Punta del Sabbione.
Scendiamo sulla diga e la percorriamo. Sull'altro versante prendiamo il sentiero per il rifugio "Claudio e Bruno", che si tiene alto sul lago. Lasciamo a
sinistra un sentiero più basso e a destra quello che sale al rifugio 3A.
Appena dopo il “Claudio e Bruno”, dove facciamo una sosta di 15 minuti, lasciamo a destra un altro sentiero per il rifugio 3A e saliamo a sinistra
su ghiaie. Ben presto si incontra una rampa su sfasciumi, poi la pendenza diminuisce e sempre su ghiaione si raggiunge una zona di piccoli cocuzzoli con
ometti, a circa 3000 metri.
Ora a sinistra vedo la Punta del Sabbione con il suo ghiacciaio pieno di crepacci che salii nel giugno 2009 in condizioni ideali, invece davanti a me vedo un
panettone che penso sia un’anticima. Lo raggiungiamo e finalmente mi appare davanti la cima del Blinnenhorn: si tratta ora di salire sulla piramide sommitale
lungo un seniero che percorre la cresta sulla sinistra lasciando a destra il ghiacciaio del Blinnenhorn senza mettervi piede.
Trovo piuttosto faticoso l'ultimo tratto, ormai sto salendo da più di 4 ore. Arrivo in cima un quarto d’ora dopo i miei amici: per salire ho impiegato 4h45
compresi 15 min.di sosta al rifugio "Claudio e Bruno".
Purtroppo si è formata una consistente nuvolaglia sulle cime dell’Oberland Bernese e si vede soltanto il ghiacciaio del Rodano. Otto anni fa dalla cima
della Punta del Sabbione non c’era una nuvola e tutte le Alpi Bernesi erano visibili ma questa è stata comunque una bella soddisfazione escursionistica.
In discesa, raggiunto quasi il rifugio "Claudio e Bruno", prendiamo il sentiero che porta al rifugio "3A". Dopo un traverso in piano e poi in leggera salita,
il sentiero sale a tornanti, riceve a destra quello che arriva dal Lago del Sabbione e supera un dislivello di quasi 200 metri che a questo punto del giro
mi risultano faticosi.
Arrivati al rifugio "3A" e avvistati due stambecchi, scendiamo per il sentiero che porta all’Alpe dei Camosci, vicino al rifugio "Città di Busto". Troviamo un
percorso che all'inizio è un sentierino, poi si svolge su gradini di roccia dove talvolta si perde e in cui bisogna fare attenzione agli ometti. Giunti al
pianoro erboso dell'Alpe (o Pian) dei Camosci lasciamo a destra un pò sopra di noi il rifugio "Città di Busto", proseguiamo la discesa fino all’Alpe Bettelmatt e
successivamente al lago di Morasco da cui infine al parcheggio.