Punta Basei m.3338
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Gita condivisa con un'amica nell'agosto 2008 e resoconto scritto assieme.
In assenza di neve l'ascensione alla Punta Basei (m.3338) dal Col del Nivolet è facile e il dislivello è contenuto
in 700 metri. Si svolge su sentiero, pietraia e terreno roccioso per terminare con una facile
cresta e un salto di roccia facilitato da una corda fissa. La vetta è molto panoramica sul Gran
Paradiso e sulle montagne della Val di Rhemes oltre che sulle cime canavesane, savoiarde e valdostane.
Il tempo impiegato per salire: circa 3 ore.
Il punto di partenza è il rifugio Savoia (m.2532), poco sotto il Col del Nivolet sul versante
valdostano e raggiungibile in automobile da Ceresole Reale (informarsi su eventuali limitazioni
del traffico).
A lato del rif.Savoia si prende il sentiero per il Taou Blanc.
Fatto un ampio tornante si raggiunge una malga e si prende il sentiero a sinistra che poco dopo
attraversa il rio Rosset. Ancora un tratto pianeggiante e si è in vista del lago Leytà.
Qui una freccia indica la deviazione a sinistra per il Colle di Nivoletta e per la Punta Basei.
Si prende questo sentiero che più avanti svolta nettamente a sinistra superando un tratto ripido
dove è stretto e per pochi metri un po' esposto.
Sopra questo tratto il sentiero sbuca su un pianoro e successivamente attraversa una pietraia
compiendo un semicerchio verso sud-ovest senza guadagnare quota e portandosi all'inizio di una
zona rocciosa. Qui numerosi ometti guidano tra rocce affioranti ed eventuali nevai residui fino
al Col Basei (m.3175) dove c'è un grande ometto. A nord si scavalca un piccolissimo rilievo e si
va al Col di Nivoletta, a sud si prosegue verso la Punta Basei avendo a sinistra il ridotto
ghiacciaio Basei.
Dopo un primo tratto stretto, il sentiero percorre l'ampia dorsale della cima e in assenza di
neve non presenta problemi fin sotto le rocce sommitali.
Qui la traccia compie qualche svolta sul versante ovest, scavalca la cresta portandosi sotto
l'ultimo salto roccioso, alto circa 15 m., che dunque si affronta dal versante est.
Le rocce hanno molti appoggi ma soprattutto sono facilitate da una corda, oltre la quale si è in
vetta.